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Morbillo, in Italia 213 casi nel primo trimestre del 2024 | Bassetti: "E' partita l'epidemia, il picco in estate"  

Sul totale dei casi confermati da inizio anno, 18 sono importanti. Il primario: "Non è una malattia tranquilla e gestibile, serve l'intervento dello Stato che deve tutelarsi con le vaccinazioni"

Morbillo, in Italia 213 casi nel primo trimestre del 2024 | Bassetti:
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In Italia sono stati segnalati 213 casi di morbillo nel primo trimestre del 2024.

L'incidenza nazionale è stata pari a 14,5 casi per milione di abitanti (quella più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni, seguita dalla fascia 15-39 anni). E' quanto emerge dal bollettino della sorveglianza integrata morbillo-rosolia dell'Istituto superiore di Sanità, relativa al periodo 1 gennaio - 31 marzo 2024.

 

Morbillo, in Italia 213 casi nel primo trimestre del 2024 | Bassetti:
Tgcom24

 

Bassetti: "E' partita l'epidemia"

 Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, osserva che "i numeri sono significativi rispetto allo scorso anno" e aggiunge che proprio questi dati "confermano che è partita un’epidemia e questo è solo l’inizio: il peggio deve arrivare e temo che sarà a cavallo dell’estate". 

 

"Lo Stato deve intervenire con le vaccinazioni"

 Ancora Bassetti ha aggiunto: "Mi colpisce che nessuno si preoccupi per le complicazioni, non è una malattia tranquilla e gestibile, se la prendi in età adulta può essere grave". Il primario ha poi spiegato che serve un intervento statale deciso: "La vaccinazione è lo strumento di protezione che il Servizio sanitario nazionale deve mettere in campo. Non è più iniziativa del singolo, ma serve l’intervento dello Stato che deve tutelarsi con le vaccinazioni". 

 

L'età dei casi segnalati

 L'età mediana dei casi è pari a 31 anni (range: 0 - 69 anni) e tre quarti dei casi (74,2%) ha un'età compresa tra 15 e 64 anni. Sono stati segnalati 11 casi in bambini con meno di un anno di età. Dei 213 casi di morbillo, invece, 181 sono stati confermati in laboratorio, 9 probabili e 23 casi possibili. Diciotto dei casi segnalati (8,4%) sono casi importati. Nello stesso periodo in Italia non sono stati segnalati casi di rosolia.

 

 

L'incidenza più elevata nel Lazio

 Quindici Regioni/PPAA hanno segnalato casi di morbillo: Lazio, Sicilia e Toscana hanno segnalato il 68% dei casi. L'incidenza più elevata risulta nel Lazio (44,9/milione). Lo stato vaccinale è noto per 187 casi su 213 (87,8%), di cui 165 casi (88,2%) erano non vaccinati al momento del contagio, 11 casi erano vaccinati con una dose, nove casi con due dosi e per due casi non era noto il numero di dosi effettuate. Cinquantasei casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza.

 

Complicanze, trasmissioni e vaccini

 Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. Segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Il 48,8% dei casi sono stati ricoverati (104/213) e ulteriori 38 casi si sono rivolti a un pronto soccorso. L'informazione sull'ambito di trasmissione è nota per la metà dei casi segnalati. La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito famigliare. Venti casi si sono verificati in seguito di trasmissione in ambito ospedaliero, 19 in ambito lavorativo, 13 casi durante viaggi internazionali e sei casi in ambito scolastico. Undici dei casi segnalati sono operatori sanitari, di cui sei non vaccinati.

 

 

"Promuovere campagne per ripristinare la protezione vaccinale"

 Anche Fabrizio Pregliasco, docente dell'Università Statale di Milano, guarda ai vaccini: "Non vedo altra opzione. C'è la necessità di promuovere campagne per ripristinare la protezione vaccinale. Serve informazione e un impegno proattivo da parte dei Dipartimenti di prevenzione. Una chiamata alla vaccinazione per le categorie a più alto rischio di contagio", ha detto.

 

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