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Nuove regole per i monopattini elettrici, arriva il "targhino": non è collegato al veicolo ma al conducente

Si tratta di un contrassegno adesivo identificativo, non rimovibile, prodotto dalla Zecca dello Stato e distribuito dalla Motorizzazione civile. In caso di assenza, previste multe fino a 400 euro

03 Lug 2025 - 08:29
 © Ansa

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Arriva la stretta sui monopattini elettrici. Dopo mesi di attesa, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha definito le nuove regole per la circolazione introducendo il "targhino" obbligatorio, collegato non al veicolo ma al conducente. Si tratta di un contrassegno adesivo identificativo, non rimovibile, prodotto dalla Zecca dello Stato e distribuito dalla Motorizzazione civile.

Gli obblighi per i monopattini

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© Withub

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Com'è fatto il "targhino"

 Il nuovo contrassegno sarà rettangolare (5x6 cm), con sei caratteri alfanumerici neri su sfondo bianco riflettente. Verrà applicato sul parafango posteriore o, in alternativa, sulla parte frontale del monopattino, tra i 20 e i 120 cm da terra. In caso di assenza, previste multe da 100 a 400 euro.

Le novità: assicurazione, casco e limiti stradali

 La riforma del Codice della Strada impone anche l'obbligo di casco per tutti, senza distinzione di età, e la circolazione solo su strade urbane con limite di velocità a 50 km/h. Già nei mesi scorsi erano partiti i primi verbali, ma mancava ancora il decreto attuativo sulla targa e sull'assicurazione.

Il targhino è personale

 A differenza di auto e moto, il targhino non sarà legato al veicolo, ma alla persona che lo richiede. Questo perché i monopattini non sono iscritti all'Archivio nazionale dei veicoli e non hanno un numero di telaio. L'obiettivo? Identificare chi viola le regole e garantire i risarcimenti in caso di incidenti.

Quando entra in vigore

 Il provvedimento diventerà operativo 15 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma restano ancora dubbi sulle tempistiche: manca infatti l'indicazione del costo del contrassegno, elemento fondamentale per avviare richieste e distribuzione.

L'allarme dei Comuni: "Servono più controlli"

 Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e referente Anci per Viabilità Italia, a Il Corriere della Sera lancia l'allarme: "Senza il secondo decreto sul prezzo non possiamo procedere. Servono più agenti e controlli: troppi circolano ancora senza casco o scappano dopo aver investito un pedone, restando irrintracciabili".

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