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Modena, una paziente: "Respinta al triage dell'ospedale perché senza Green pass" | Policlinico: "Un malinteso"

La donna, una 24enne, ha fatto sapere che è pronta a sporgere denuncia

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ansa

Domenica una 24enne è andata al Policlinico di Modena per una congiuntivite e, arrivata al "tendone" dell'accesso principale, una addetta ai controlli di una compagnia di vigilanza le avrebbe detto che non poteva accedere al pronto soccorso senza il Green pass, obbligatorio solo per gli accompagnatori. E’ quanto raccontato dalla stessa giovane all'edizione modenese de Il Resto del Carlino. La replica dell'ospedale: "E' evidente che ci sia stato un malinteso tra l'operatrice al punto d'accesso, che non ha compreso la destinazione, e la paziente, che ha frainteso la segnaletica e la richiesta dell'operatrice".

Il caso - Il fidanzato della 24enne, che si trovava lì con lei, ha cercato sul web l'indirizzo di una farmacia nei pressi dell'ospedale. "Ne ha trovata una, la più vicina, ma era quasi in overbooking. Troppi tamponi da fare, fino alle 20, e non c'era spazio per il mio", ha raccontato la giovane al quotidiano.

 

In un secondo momento, la giovane si è rivolta direttamente al pronto soccorso oculistico dove è stata accolta senza che le chiedessero nulla. La paziente ha fatto sapere che è pronta a sporgere denuncia "perché non si ripetano più casi simili al mio, senza contare che oltre al dolore ho dovuto girovagare in cerca di una farmacia per fare un tampone".

 

La polemica - La giunta emiliano romagnola spieghi perché "a una persona è stato chiesto il certificato verde per accedere al pronto soccorso del Policlinico di Modena e perché la stessa, in un primo tempo, sia anche stata respinta da un addetto dell'accettazione". E' quanto chiede in un'interrogazione Fratelli d'Italia.

 

"Se tutto sarà confermato, oltre alla gravità del fatto dovremmo porci la domanda su cosa sarebbe accaduto se la ragazza avesse avuto complicazioni a seguito del 'no' all'ingresso in ospedale", ha dichiarato il consigliere comunale di FI Pier Giulio Giacobazzi

 

"La Regione ha recepito un decreto ministeriale a fine agosto, ma non è scritto da nessuna parte che anche i pazienti debbano essere provvisti di certificato verde. Negare assistenza primaria è un fatto gravissimo che sarebbe potuto degenerare e creare danni ingenti alla vista della ragazza. Per questo esigo che la giunta e l'assessore alla Sanità indaghino sull’accaduto attraverso un confronto col Policlinico: quanto successo non deve ripetersi, il diritto alle cure non può essere condizionato da un pass. E' una palese violazione di un diritto fondamentale dell'individuo sancito dalla nostra Costituzione" è invece il commento del consigliere regionale di FdI, Michele Barcaiuolo.

 

L'ospedale: "Un malinteso" - "Se c'è stato un difetto di comunicazione ci scusiamo per il disagio arrecato alla paziente, che è comunque stata poi visitata in tempi brevi dal Ps Oculistico che ha potuto diagnosticare fortunatamente una patologia lieve, con priorità bianca e sintomi che duravano da qualche giorno - E' quanto fa sapere l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena - E' evidente che ci sia stato un malinteso tra l'operatrice al punto d'accesso, che non ha compreso la destinazione, e la paziente, che ha frainteso la segnaletica e la richiesta dell'operatrice".

 

"Come è chiaramente evidenziato dalla segnaletica agli ingressi, il possesso del Green pass è richiesto a visitatori e caregiver, mentre non è necessario per chi si rivolga alla struttura per effettuare una prestazione ambulatoriale, poiché esistono percorsi specifici che consentono di ricevere le prestazioni in sicurezza. Sempre nell'ambito di percorsi sicuri, ovviamente, sono anche garantiti gli accessi in urgenza al Ps", spiega ancora l'Aou di Modena, sottolineando che si tratta di regole valide in tutto il territorio regionale.

 

Per quanto riguarda gli operatori presenti al punto d'accesso, "non si tratta di guardie giurate ma di operatori della Coop Service addetti alla verifica dei requisiti di accesso, sono formati e informati su tutte le disposizioni di legge. È evidente che ci sia stato un malinteso. Il nostro personale è impegnato al massimo per garantire la sicurezza dell'accesso, in situazioni spesso concitate, dove è necessario vagliare le diverse sfaccettature della norma", conclude l'azienda sanitaria modenese.

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