ragazzi tra i 13 e i 17 anni

Minorenni estremisti, 22 perquisizioni in tutta Italia | Nelle case manuali e simboli della galassia jihadista, suprematista e antagonista

Recuperata anche una divisa delle SS. "I social network - spiega la polizia - sempre più terreno d'elezione per la radicalizzazione on line"

31 Lug 2025 - 16:56

La polizia ha eseguito 22 perquisizioni in tutta Italia nei confronti di minorenni. Si tratta di giovani tra i 13 e i 17 anni emersi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione.

Su Facebook foto con armi da taglio e da sparo

 Sono stati perquisiti due minori di 15 anni residenti in provincia di Oristano, un minore di 13 in provincia di Cosenza, un 17enne residente nella provincia di Messina e un 15enne nel Padovano. Nell'indagine un 14enne era già perquisito ad aprile a Oristano per aver pubblicato sul suo profilo Facebook fotografie con il volto travisato mentre impugna armi da taglio e da sparo. Nella circostanza, il ragazzo aveva consegnato di sua spontanea volontà, oltre a una bandiera con la croce celtica, un fucile a pompa giocattolo, privo di tappo rosso, con sopra numerose scritte e simboli riconducibili alla galassia suprematista, nonché i nomi dei noti attentatori Anders Breivik, Stephans Balliet, Alexandre Bisonnette e Patrik Crusius.

Minorenni, la galassia estremista

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Un 17enne è stato perquisito nella provincia di Sassari, in relazione a un'indagine, avviata nel 2023, nei confronti di un 19enne arrestato il 6 settembre 2024 dalla Digos di Cagliari per arruolamento con finalità di terrorismo commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale e religioso e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.

Analoghe attività investigative sono state condotte nei confronti di due 17enni, nelle province di Mantova e Cremona, e di un 15enne di Bergamo dopo che erano emersi elementi ritenuti interessanti dagli inquirenti grazie a un'indagine su un  14enne perquisito il 6 febbraio 2025 dalle Digos di Torino e di Alessandria, per propaganda e istigazione a delinquere per aver pubblicato on line contenuti di natura nazista e antisemita.

"Fabbrico bombe artigianali"

  Indagato anche un 15enne residente nel Tarantino per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e per porto illegale di armi in luogo pubblico. In una chat con altro ragazzo, anche lui indagato dalla Procura dei Minori di Venezia, aveva affermato di essere stato in passato membro dell'associazione suprematista "The Base" e di dedicarsi alla fabbricazione di ordigni artigianali.

Altre perquisizione sono state svolte in provincia di Milano nei confronti di un 16enne, autore di messaggi pubblicati su canali Telegram riconducibili alla destra suprematista e neonazista, e di due minori di anni 14 e 17, residenti in provincia di Arezzo, e di un 15enne residente in provincia di Firenze. Gli ultimi tre giovanissimi sarebbero legati a diversi episodi di imbrattamento compiuti a marzo a San Giovani Valdarno, nell'Aretino. I tre avevano condotte connotate dal tenore discriminatorio e antisemita, contro l'ideologia antifascista e verso tutti coloro che non si identificano nella razza bianca. A Genova due 16enni avrebbero effettuato attività di propaganda fascista in varie località della provincia allo scopo di raccogliere proseliti per le attività del movimento.

Sul fronte del contrasto all'antagonismo di piazza, sono stati perquisiti due 17enni a Bologna in relazione a una manifestazione, lo scorso gennaio, per protestare nei confronti delle forze dell'ordine dopo il caso di cronaca milanese dell'inseguimento conclusosi con il decesso del 19enne Rami Elgaml a Milano. I due giovani, durante l'iniziativa, avevano danneggiato con armi improprie telecamere, vetrine di esercizi commerciali e banche presenti sul percorso del corteo.

La minaccia jihadista

 Nel contesto delle attività di contrasto alla minaccia jihadista, su delega della Procura dei Minori di Bologna, è stata eseguita una perquisizione di un 17enne, residente in provincia di Ravenna, emerso a seguito di accertamenti sviluppati su indirizzi IP, acquisiti in ambito di collaborazione internazionale, che hanno registrato connessioni con spazi web riconducibili alla propaganda jihadista tra cui "l'Al-Raud Media Archive", spazio riconducibile all'Islamic State dove è consultabile materiale jihadista proveniente dai canali mediatici del Califfato quali la rivista Al Naba, la fondazione mediatica Al-Furqan e la radio Al-Bayan. Dagli approfondimenti svolti sono emerse centinaia di connessioni dall'utenza in uso al giovane, emerso per aver condiviso in gruppi WhatsApp contenuti propagandisti.

Nel medesimo contesto, la Digos di Catanzaro ha svolto analoga attività nei confronti di un 17enne, residente nel capoluogo calabrese, emerso quale partecipante a un gruppo WhatsApp - di cui ha fatto parte un altro minore tratto in arresto lo scorso anno per addestramento con finalità di terrorismo - all'interno del quale sono stati condivisi contenuti correlati all'estremismo islamico e all'ideologia nazifascista.

Infine, su delega della Procura minorile di Firenze, sono stati perquisiti due minori di 14 e 16 anni residenti in provincia di Livorno, responsabili di aver realizzato e portato in luogo pubblico nonché di aver esploso un ordigno esplosivo all'esterno di una scuola superiore, durante l'orario delle lezioni, lo scorso fine maggio, identificati dopo gli approfondimenti svolti dalla Digos di Livorno per individuare la matrice politica, eversiva o discriminatoria dell'atto.

All'esito delle attività sono stati rinvenuti e sequestrati i dispositivi telefonici e informatici in uso agli indagati che verranno successivamente analizzati. All'interno degli stessi, al momento, le preview hanno comunque permesso di rilevare la presenza di numerose chat d'area estremista (sia di matrice jihadista sia suprematista) con contenuti d'interesse quali immagini di guerriglieri armati e armi da fuoco.

Divisa delle SS

  Inoltre sono stati raccolti riscontri alle ipotesi investigative come il rinvenimento presso il domicilio dell'indagato di Portoferraio, a Livorno, di componenti per la realizzazione di molotov e di un bilancino per la pesa di polvere da sparo. All'interno delle abitazioni sono stati trovati manuali e documenti di matrice suprematista e nazionalsocialista, alcune riproduzioni di armi da sparo prive di tappo rosso, giacche militari da combattimento, passamontagna anche di tipo militare, materiale per l'addestramento soft air e una divisa delle SS.

"I social network terreno d'elezione per la radicalizzazione on line"

  Per quanto riguarda l fenomeno della devianza minorile, queste attività investigative - fa sapere la polizia in una nota - hanno confermato il trend emerso negli ultimi anni, in tutta Italia, di come in particolare i social network, dove i giovani consumano propaganda e intessono rapporti con soggetti di analogo orientamento, si confermano il terreno d'elezione per la radicalizzazione on line.

Proprio per il ruolo rivestito dall'ambiente virtuale si riscontra, più che in passato, una forte inclinazione alla ricerca di contenuti di matrice antisemita e confessionale da parte dei giovani, si legge sempre nella nota, spesso associata a preoccupanti fascinazioni per ambienti estremisti e terroristici caratterizzati dal comune denominatore dell'esaltazione della violenza quale metodo di lotta e di autoaffermazione.

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