mistero fitto

Milano, ladro restituisce quattro orologi da 600mila al turista derubato: "Sono patacche"

Lo zaino con il bottino è ricomparso 24 ore dopo il furto in hotel, con un ulteriore messaggio di precisazione firmato dal malvivente: "Non c'erano soldi"

27 Giu 2025 - 16:21
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La denuncia presentata dal turista americano, derubato del suo zaino mentre faceva il check in in un hotel cinque stelle di Milano, era dettagliata: 4 orologi dal valore complessivo di 600mila euro, airpod, portafogli, carte di credito, 600 dollari e 300 euro in contanti. Un bel danno, dunque. Ma, 24 ore dopo il furto, il colpo di scena. Il ladro restituisce lo zaino con il suo contenuto, riportandolo al mittente e accompagnandolo con un biglietto che gela tutti, malcapitato compreso: "Tieniteli, sono falsi e non c'erano soldi". Qual è, dunque, la verità? A svolgere le indagini la polizia locale, che aveva già fermato il palo ed è alle calcagna di un sospetto, identificato grazie alle telecamere di sorveglianza e già noto alle forze dell'ordine.

Il furto dei costosi orologi poi ricomparsi perché "falsi"

  Sono le 4.30 del 27 giugno quando un vigilante trova uno zaino nella hall dell'hotel, in zona Stazione Centrale. E' lo stesso zaino rubato il giorno prima, da quell'albergo, a un turista americano. Al suo interno "parte" di ciò che era stato rubato e denunciato: 4 cronografi Richard Mille, che, secondo il legittimo proprietario valgono 150mila euro l'uno. Ma il ladro, di suo pugno, ci tiene anche a precisare su un biglietto: "Sono falsi". E aggiunge, smentendo così la vittima: "Non c'erano soldi".
 

Il giorno prima, la polizia locale, allertata dal personale dell'albergo perché un sospetto si stava aggirando nella hall di fronte al banco del check-in osservando i clienti, era riuscita a fermare un 27enne francese che fungeva da "palo" mentre il complice si era già dato alla fuga con lo zaino pieno di orologi.

Le ricerche dell'uomo in fuga con il bottino sono scattate subito. Con l'aiuto delle telecamere di sorveglianza della zona gli investigatori sono risaliti a lui, un 19enne marocchino con precedenti per borseggio. Poi il colpo di scena: la ricomparsa della refurtiva con il suo alone di mistero.

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