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Migranti, sbarcate tutte le persone ancora a bordo delle tre navi umanitarie nei porti italiani

La Ocean Viking è invece diretta a Marsiglia dopo la decisione francese di accoglierla

Migranti, sbarcate tutte le persone ancora a bordo delle tre navi umanitarie nei porti italiani - foto 1
Ansa

Sono sbarcati i 212 migranti ancora a bordo della nave Geo Barents di Medici senza Frontiere, approdata al porto di Catania.

"Sono tornato a vivere", è l'urlo di un ragazzo a bordo dell'imbarcazione. Poco dopo è stato autorizzato anche lo sbarco dei 35 migranti rimasti a bordo della Humanity, che avevano cominciato lo sciopero della fame, rifiutando il cibo a pranzo, per protesta contro la decisione del governo italiano di non farle scendere dalla nave. Mentre dalla Rise Above, giunta al porto di Reggio Calabria, sono già sbarcati gli 89 naufraghi. Anche l'equipaggio ha potuto lasciare le nave dopo le verifiche delle forze dell'ordine.

La premier Giorgia Meloni intanto rivendica la linea tenuta in questi giorni dall'esecutivo: "In tema di sicurezza e contrasto all'immigrazione illegale, gli italiani si sono espressi alle urne, scegliendo il nostro programma e la nostra visione. I cittadini ci hanno chiesto di difendere i confini italiani e questo governo non tradirà la parola data". E poi mostra apprezzamento per la Francia, che, dice, "condivide la responsabilità dell'emergenza migratoria, fino ad oggi rimasta sulle spalle dell'Italia e di pochi altri stati. E' importante proseguire in questa linea con gli Stati più esposti, così da trovare una soluzione condivisa e comune. L'emergenza immigrazione è un tema europeo e come tale deve essere affrontato".

 

 

La Ocean Viking, respinta dall'Italia, è in navigazione verso Marsiglia; la Rise Above ha invece sbarcato a Reggio Calabria subito tutti i suoi 89 ospiti ed è subito ripartita ed anche per le altre due navi nel porto di Catania è arrivata la soluzione: la Geo Barents ha avuto l'ok a far scendere il suo "carico residuale", cioè le persone che non erano state considerate vulnerabili dopo la prima ispezione dei medici dell'Usmaf. La stessa cosa è successa qualche ora dopo con la Humanity 1.

 

E mentre la Commissione europea ricorda all'Italia che ha il dovere di garantire ai migranti l'accesso alle procedure per l'asilo, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, respinge con nettezza gli attacchi: "Non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani". Matteo Salvini non replica ma si limita ad esultare per la partenza della Ocean Viking verso la Francia: "Bene così. L'aria è cambiata". Ma la partita politica non è chiusa, con il Pd che chiede a Piantedosi di riferire in Aula del Senato su quanto accaduto e il segretario Enrico Letta che
definisce "la selezione dei disperati una aberrazione e uno schiaffo alla civiltà e allo Stato di diritto".

La decisione della Francia di accogliere la Ocean Viking - bandiera norvegese, della Ong francese Sos Mediterranee - è arrivata dopo un colloquio, lunedì sera, tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il capo dello Stato francese, Emmanuel Macron. Secondo una fonte del ministero dell'Interno francese, l'Italia è "rimasta ferma sulle sue posizioni" e così è stato anche "in un ultimo contatto telefonico fra i ministri Matteo Piantedosi e Gérald Darmanin".

 

Differente il caso della tedesca Rise Above, nave piccola, con bassa capienza e inadatta a stare lunghi giorni in mare con tante persone vulnerabili. Ha svolto l'intervento di soccorso sotto il coordinamento delle autorità italiane, non ha tentato di forzare il blocco ed è stata dunque "premiata" con l'assegnazione a Reggio Calabria. Non c'è stata inoltre la selezione tra i vulnerabili da far scendere e gli altri da tenere a bordo. Sono sbarcati tutti e 89.

 

Il braccio di ferro è proseguito per tutta la giornata, invece, a Catania, con la Geo Barents e la Humanity 1. La svolta quando ispettori del ministero della Salute sono nuovamente saliti a bordo della prima per rivalutare la situazione, dopo che Medici senza frontiere aveva segnalato le difficili condizioni dei 212 migranti rimasti sulla nave. Al termine si è deciso che il loro stato di salute era incompatibile con la permanenza a bordo e sono stati fatti scendere tutti. Notizia accolta con grande gioia e pianti d'esultanza per la fine di una lunga attesa. "Torneremo subito in mare a salvare vite", ha annunciato il capo delegazione Juan Matias Gil.

 

Il team medico in serata si è trasferito sulla Humanity 1 per svolgere le stesse visite a chi è rimasto a bordo e dopo poco anche i 35 naufraghi a bordo di questa nave - per i quali i medici hanno valutato un "alto rischio psicologico" - sono sbarcati accolti dagli applausi degli attivisti e al coro
"libertà".

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