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"Ai migranti niente cure e cibo scaduto", la Procura di Milano sequestra il Cpr di via Corelli

La struttura era stata oggetto di un'ispezione della Gdf nell'ambito di un'inchiesta per frode e turbativa

"Ai migranti niente cure e cibo scaduto", la Procura di Milano sequestra il Cpr di via Corelli - foto 1
Ansa

I pm di Milano Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno disposto un sequestro impeditivo d'urgenza della società Martinina srl che gestiva il Cpr di via Corelli.

Il primo dicembre la struttura era già stata oggetto di un'ispezione della Gdf nell'inchiesta, per frode e turbativa, da cui era emerso che i migranti, tra le altre cose, non ricevevano cure e mangiavano cibo scaduto. Di fatto la Procura ha sequestrato il Centro di permanenza per i rimpatri. Il provvedimento, se verrà convalidato dal gip, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario.

"Ai migranti niente cure e cibo scaduto", la Procura di Milano sequestra il Cpr di via Corelli - foto 2
Tgcom24

 

Migranti non sottoposti a visita medica

 Nel provvedimento viene riportata la relazione di un medico, consulente della Procura, sulle condizioni dei migranti, anche ascoltati dagli investigatori e le cui testimonianze sono agli atti. Già nei giorni scorsi era venuto a galla che in via Corelli c'erano migranti con tumori al cervello o epilettici, oppure con gravi problemi psichiatrici, considerati "idonei alla vita della comunità ristretta", ma in realtà non sottoposti a visita medica.

 

Cibo avariato e scaduto

 Poi ospiti senza un supporto psicologico e psichiatrico poiché il personale "non conosce" la loro "lingua". E ancora mancanza di medicinali, un presidio sanitario "gravemente deficitario" a cui si aggiungono, tra l'altro, camerate "sporche", bagni "in condizioni vergognose" e "cibo maleodorante, avariato (...) scaduto".

 

Indagati i due amministratori della srl

 Sono indagati i due amministratori di fatto e di diritto della srl, Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso. Secondo l'accusa, sarebbe stata commessa una frode "nella esecuzione del contratto di appalto" con "espedienti maliziosi e ingannevoli, idonei" a farlo apparire "conforme agli obblighi assunti" per garantire una ospitalità adeguata ai migranti.

 

Gara da quasi 4 milioni e mezzo di euro

 In base al capo di imputazione, i due avrebbero simulato, producendo documenti "contraffatti" e con firme pure di defunti, "la presenza" di servizi "pattuiti in sede contrattuale con la Prefettura (...) in realtà mai prestati o comunque prestati in maniera largamente insufficiente". Tutto questo per aggiudicarsi una gara, nell'ottobre 2022, da quasi 4 milioni e mezzo di euro per un anno. La Prefettura di Milano aveva spiegato che "nei mesi scorsi erano emerse criticità gestionali" in via Corelli ed era stato avviato un procedimento amministrativo a carico dei gestori che "si è concluso quindi con l'irrogazione della massima sanzione convenzionalmente prevista".

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