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Migranti, da Italia aperti i porti a tre navi Ong

I leader dei Paesi del Sud dell'Ue al termine del vertice EuMed 9 chiedono solidarietà e responsabilità a tutta l'Unione

Migranti, da Italia aperti i porti a tre navi Ong - foto 1
Ansa

Si aprono i porti italiani per i migranti a bordo di tre navi Ong.

A Lampedusa 33 migranti della Louise Michel sono stati fatti sbarcare, a Salerno arriveranno quelli a bordo della Geo Barents mentre i 261 a bordo della Humaity 1 sbarcheranno a Bari. Le tre navi delle ong hanno ricevuto il "place of safety" dall'Italia per attraccare e far scendere le persone salvate, tra cui molti minori non accompagnati. Nel frattempo ad Alicante, in Spagna, i leader dei Paesi del Sud dell'Ue hanno anche parlato di migranti e chiesto al resto dell'Unione "solidarietà e responsabilità".

 

La linea morbida dell'Italia - L'Italia sceglie dunque la linea morbida dell'accoglienza, "non manca una risposta solidale, basta che si rispettino le regole", ha osservato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Alicante. Un segnale di apertura accolto con favore anche in Europa, con la Germania che ha già preso i primi 164 che avevano richiesto asilo in Italia da quando è stato stabilito il meccanismo di solidarietà Ue a fine giugno, ribadendo che "sulla migrazione la solidarietà funziona". D'altra parte il messaggio della politica è che "l'Italia non può cavarsela da sola", come hanno sottolineato Maurizio Gasparri e Giorgio Mulè.

 

Per tre navi Ong "porto sicuro" in Italia - La Louise Michel, che è di piccole dimensioni, era in una situazione di emergenza per le avverse condizioni del mare e le capitanerie l'hanno quindi fatta giungere al porto di Lampedusa, come avvenne il mese scorso con la Rise Above, che fu fatta sbarcare a Reggio Calabria. Il gruppo era partito alle 10 del 6 dicembre da Sabratha, in Libia. Lieto fine rimandato di 24 ore, a causa del maltempo, anche per la Geo Barents (diretta a Salerno): "Un luogo sicuro per lo sbarco è finalmente una buona notizia per tutte le persone sopravvissute dopo le esperienze traumatiche che hanno affrontato", commenta Msf.

 

Sos Humanity ha raccontato che "mentre la mattina del 6 dicembre l'equipaggio effettuava un salvataggio di 103 persone in difficoltà, ha assistito da vicino a un rimpatrio forzato di persone in fuga da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica. Con due imbarcazioni hanno fermato violentemente un gommone non navigabile con a bordo circa 50 persone. Sei persone sono rimaste in acqua a seguito della rischiosa manovra, le altre sono state portate con la forza a bordo della motovedetta e rimorchiate in Libia. L'incidente - racconta Sos Humanity - è stato documentato dal nostro equipaggio e dalla scialuppa di salvataggio Louise Michel. Le sei persone rimaste in acqua sono riuscite a salire su una zattera di salvataggio galleggiante sulla Louise Michel e sono state poi portate a bordo di Humanity 1".

 

Continuano gli sbarchi solitari - Intanto due distinti sbarchi, per un totale di circa 150 migranti, si sono verificati in poche ore a Roccella Ionica, nella Locride. Il primo è avvenuto giovedì sera quando un'unità navale della guardia di finanza, al largo delle coste calabresi ha intercettato e salvato 105 migranti di nazionalità afgana e siriana che erano a bordo di un'imbarcazione. Tra loro c'erano diversi nuclei familiari, donne, bambini. Le fiamme gialle hanno salvato anche due neonati di 2 e 5 mesi. Circa 40 migranti sono stati intercettati da una motovedetta della guardia costiera. Anche loro sono stati accompagnati al porto di Roccella Ionica dove hanno ricevuto le prime cure dai volontari della Croce Rossa, della Protezione civile e dal team di Medici senza frontiere. 

 

EuMed: serve equilibrio tra solidarietà e responsabilità - "Per quanto riguarda la migrazione, è importante continuare a tenere conto della visione dei Paesi del Mediterraneo all'interno del 'Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo'. Questo approccio dovrebbe basarsi principalmente su due elementi equilibrati. Sul fronte interno, dovrebbe essere raggiunto un giusto equilibrio, in linea con i trattati dell'Ue, tra solidarietà ed equa ripartizione delle responsabilità come principio guida delle politiche dell'Ue, basandosi rapidamente sugli importanti progressi compiuti durante le presidenze francese e ceca".  E' quanto si legge nella Dichiarazione finale dei leader dei Paesi del Sud dell'Ue riuniti oggi ad Alicante per il vertice EuMed 9.

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