"È Sempre Cartabianca" indaga sulla crescente presenza delle microplastiche nel nostro ambiente
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"È Sempre Cartabianca" indaga sulla crescente presenza delle microplastiche nel nostro ambiente. L'inviata del programma di Rete 4 è su un peschereccio quando tirate su le reti in mezzo ai pesci vengono fuori plastiche di ogni tipo. "Bottiglie di detersivi, teli utilizzati forse per la muratura, vaschette e buste in plastica. Su una vaschetta sono addirittura cresciute sopra le ostriche" spiega un marinaio a bordo.
"Noi siamo gli spazzini del mare perché siamo gli unici che riescono ad arrivare nei fondali e a tirar su tutta questa plastica. È davvero tanta" prosegue il pescatore. "Alcuni pesci ingeriscono microplastiche più di altri. Ad esempio la triglia è un pesce che vive nei fondali e ingerisce circa il 72% di micro e nanoplastiche. I pesci che ingeriscono molta plastica si sentono subito sazi e quindi mangiano meno. Ovviamente se noi mangiamo questi pesci entrano nel nostro corpo insieme alle microplastiche" ha spiegato una biologa dell'ISPRA, l'istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.
"I principali organi come ad esempio cervello, fegato e reni vengono contaminati. Anche il sangue. Fino a ora si sapeva che il corpo umano era contaminato ma non si aveva idea se le microplastiche potessero o meno generare malattie. Con il nostro studio abbiamo potuto dimostrare che sono associate all'aumento di rischi d'infarto e ictus celebrali fino a quattro volte di più" ha concluso Giuseppe Paolisso professore di medicina interna all'Università Vinvitelli di Napoli.