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Matteo Messina Denaro alle sorelle: "Non mi pento"

L'Aquila, in carcere il boss ha incontrato per la prima volta la figlia: "Mai un grazie per i regali - ha detto lui -. Ti darò il mio cognome"

Matteo Messina Denaro alle sorelle: "Non mi pento" - foto 1
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Il ritratto di un uomo freddo e cinico.

È quello che emerge dai colloqui in carcere del boss Matteo Messina Denaro riportati dal quotidiano La Repubblica. Nell'incontro attraverso il vetro con le tre sorelle, il boss ribadisce la sua strategia, quella della non collaborazione con la magistratura. L'incontro risale a diverse settimane fa. Nel frattempo la soralla Rosalia è finita in carcere.

 

Il colloquio con le sorelle

 A far visita a Matteo Messina Denaro nel carcere a L'Aquila c'erano le tre sorelle, Rosalia, Bice e Giovanna. Il boss ha parlato sottovoce ma aiutandosi con il labiale ha detto "non mi pento". L'ex primula rossa di Cosa Nostra non parlerà con i pm, quindi. Negli incontri con loro si è limitato finora a negare le sue colpe per qualsiasi delitto o strage di cui è accusato. "Questo modo di fare rientra nel personaggio mafioso che racconta bugie e non vuole “sporcare” il blasone dei Messina Denaro, tradendo Cosa nostra" si legge sul quotidiano. D'altronde, il boss è gravemente malato, e prima di andarsene non ha intenzione di tradire chi lo ha favorito.

Nonostante il suo silenzio però, gli inquirenti sarebbero già sulle tracce delle persone che lo hanno aiutato ad arricchirsi e a nascondere il suo vasto bottino. Poche settimane dopo quel colloquio, anche la sorella Rosalia è finita dietro le sbarre. "Preziosa e fedele esecutrice delle direttive del capomafia latitante", così il tribunale del Riesame ha definito la sorella maggiore del boss arrestato lo scorso 16 gennaio proprio per una sua imprudenza. 

Il primo incontro con la figlia

 Diversamente dalle sorelle del boss, l'unica figlia accertata di Matteo Messina Denaro, oggi 26enne, non aveva mai voluto incontrare il padre. Come emerge da diversi pizzini, questo per 'U Siccu era fonte di forte risentimento. La figlia veniva definita "degenerata nell'infimo" dal boss, che la chiamava con disprezzo anche "sciacqualattuga". Subito dopo la cattura, la ragazza aveva lasciato intendere di essere disposta a incontrare il genitore per la prima volta. E così è stato. Durante il colloquio il boss l'ha trattata con freddezza, rimproverandola di non averlo mai ringraziato per i regali. Lei gli comunica di aver riallacciato i rapporti con le zie. Alla fine dell’incontro il boss dice alla figlia che se vorrà il cognome di Messina Denaro all’anagrafe, lui non si opporrà.

 

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