Trovata morta la 14enne scomparsa ad Afragola, il corpo rinvenuto in un casolare vicino allo stadio
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Massacrata dall'ex fidanzato a colpi di pietra. Nei suoi social la spensieratezza di una normale ragazzina, i balletti ma anche pensieri profondi verso quello che era il suo primo vero amore
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Martina Carbonaro, 14 anni, viveva ad Afragola (Napoli) con la sua famiglia. Studentessa e appassionata di musica, era descritta da amici e parenti come una ragazza solare e piena di vita. La sera di lunedì 26 maggio, Martina è uscita di casa per prendere un gelato con un'amica, indossando jeans e una maglietta nera. L'ultimo contatto con la madre è avvenuto intorno alle 20:30, quando ha detto che sarebbe tornata a breve. Da quel momento, il suo telefono ha smesso di rispondere. La madre ha denunciato la scomparsa durante la notte, sottolineando che la figlia non si era mai allontanata senza avvisare. Poi il ritrovamento del suo cadavere e la confessione dell'ex fidanzato, Alessio Tucci.
E sono come sempre i social a cercare di dare una lettura sull'anima dei ragazzi. Martina era una normale adolescente di oggi. Il TikTok coi suoi video di canzoni. E gli altri social con le immagini dedicate alla mamma ma anche al suo fidanzato, quello che sarebbe diventato il suo assassino. L'1 marzo di quest'anno sul Facebook di Martina Carbonaro era stata postata una lettera d'amore, forse di Martina proprio per Alessio Tucci.
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Ecco cosa scriveva Martina meno di due mesi fa. "Caro amore mio, lo so dico sempre le stesso cose ma sai che nonbrava con le parole specialemente con te. Ma nel profondo del mio cuore sto cambiando per te per essere una persona migliore che avrai accanto, per starti accanto giorno dopo giorno, sei la persona che voglio sposare, sei la persona con cui voglio invecchiare. Sei la persona con cui voglio creare una famiglia. Vedermi sposare l'uomo della mia vita, lo so forse non crederai a queste parole, perché ti ho ferito in passato, lo so bene che ho sbagliato soprattutto a non farti più a credere a me. Ti ho fatto perdere la fiducia in me, ma cercherò di farti fidare di me giorno dopo giorno anche quando avrai paura e non vorrai ma ci vorrà del tempo e lo so amore mio però io ti prometto che... ti amerò anche quando nessuno dei due lo farà, anche quando saremo arrabbiato confusi e "delusi", io ti prometto che ti amerò sempre. Se mi chiedessero cosa mi piace di te penso che non saprei da dove iniziare per formulare una risposta. Inizierei a raccontare del potere dei tuoi occhi di farmi tremare il cuore e l'anima, passerei alla forza del tuo sorriso che magicamente fa passare ogni male, arriverei alla dolcezza del tuo petto su cui mi appoggio per sentire il tuo calore e il tuo cuore e alle tue braccia che ogni volta mi prendono e mi stringono a te. Potrei parlare della delicatezza e allo stesso tempo della forza delle tue mani che curiose vagano sul mio corpo pronte ad allontanare ogni male. O meglio ancora potrei parlare dei modi di trattarmi che sono tutto quello che ho sempre [...] dei tuoi modi di starmi accanto e capirmi anche [...] perché alla fine tu sei entrato nella mia vita con...".
“Lo so bene che ho sbagliato, soprattutto a non farti più credere a me. Ti ho fatto perdere la fiducia in me…", Martina sembra scrivere non per celebrare un amore corrisposto ma per riconquistarlo. Non chiede scusa in modo diretto, ma si prostra. Dice: "ho sbagliato", "non crederai", "ti ho ferito". C'è un forte senso di colpa. Ma ci sono anche segnali di un amore tossico. "Ti amerò anche quando nessuno dei due lo farà", una frase che fa male da leggere. Non parla di amore sano, parla di dipendenza emotiva. Di paura di essere abbandonata, rifiutata. È l’amore visto come ultima àncora, anche quando fa male. "La forza del tuo sorriso che magicamente fa passare ogni male… la dolcezza del tuo petto… la delicatezza delle tue mani…". Non c’è solo l’amore, c’è la venerazione. Lui diventa medicina, salvezza, rifugio. Ma quando si idealizza così tanto una persona, si diventa ciechi al pericolo. E se quella persona è manipolatoria, violenta o instabile, è un attimo cadere in una trappola da cui non si esce. È una testimonianza spaventosa di quanto fragile possa essere il cuore di un’adolescente quando ama troppo, troppo presto e nel modo sbagliato.