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Suicidio assistito, deciso il farmaco per il 43enne marchigiano Mario

L'uomo è tetraplegico da oltre dieci anni a causa di un incidente stradale. Sarà lui a decidere come procedere

Tgcom24

È stato deciso quale farmaco andrà somministrato a Mario, il 43enne marchigiano che, tetraplegico dopo un incidente stradale, da oltre un anno sta tentando di far valere il proprio diritto di accedere al suicidio medicalmente assistito in Italia.

Il farmaco corretto, secondo l'Azienda sanitaria delle Marche, "è il Tiopentone Sodico, che appare idoneo a garantire una morte rapida (minuti) e indolore a un dosaggio non inferiore a 3-5 grammi per una persona adulta del peso di 70 kg. La modalità di somministrazione è quella dell'auto-somministrazione mediante infusione endovenosa".

L'avvocato di Mario: "Sarà lui a decidere come procedere" - "Sarà Mario a decidere come e quando procedere", dice l'avvocato Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Coscioni e componente del collegio legale che ha assistito il tetraplegico nella sua battaglia per il suicidio assistito. "La relazione del Comitato tecnico multidisciplinare dell'Asur (Azienda sanitaria unica regionale) Marche non prevede tempi. Il ruolo del Servizio sanitario nazionale regionale, che ha verificato la sussistenza dei requisiti previsti dalla Consulta, è finito".

 

Le denunce di Mario - Nelle settimane scorse Mario, tramite il suo collegio legale, dopo aver ricevuto il via libera dal Comitato Etico sulla sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla sentenza della Consulta, aveva anche denunciato lo stesso Comitato e l'Asur Marche per il reato di tortura, oltre che per il reato di omissione di atti di ufficio e tutti gli ulteriori reati collegati che potessero configurarsi, a causa dei continui ostruzionismi e omissioni, che si manifestavano sotto forma di mancate verifiche sul farmaco e le relative modalità di somministrazione. La scelta del farmaco e delle modalità erano il tassello mancante rimasto in sospeso dopo il via libera del Comitato Etico regionale.

 

 

"La validazione del farmaco e delle modalità di auto-somministrazione crea finalmente un precedente - hanno commentato l'avvocato Gallo e Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni -, che consentirà, a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile a quella di Mario, di ottenere, se lo chiedono, l'aiuto alla morte volontaria senza dover più aspettare 18 mesi, subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà".

 

Suicidio assistito, che cosʼè il tiopentone sodico

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