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Grande incendio divampa nel porto di Ancona | Fumo e odore acre nell'aria: scuole e parchi chiusi

Sul luogo sono intervenuti anche mezzi della Protezione civile della Regione Marche e del Comune che ha invitato i cittadini "a limitare gli spostamenti non necessari". Nessun ferito ma timore per la qualità dellʼaria

Un vasto incendio è divampato da un capannone, per cause in corso di accertamento, nella zona portuale di Ancona. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco di Ancona, Macerata e Pesaro con autobotti e autoscale. Si sono sentiti anche dei boati, ma non ci sono vittime né feriti. Dal rogo, che si è sviluppato nell'area ex Tubimar, si è levata una densa colonna di fumo. Il Comune: "Tenete le finestre chiuse e limitate gli spostamenti".

 

"Poteva andare peggio, poteva andare come a Beirut". Sono ancora spaventati, ma anche sollevati alcuni residenti della strada che si affaccia sul porto dove la scorsa notte è scoppiato un vasto incendio nell'area ex Tubimar. Prima una vampata, che si è allargata rapidamente, poi boati e una colonna di fumo nero che si è diffuso nel centro della città, dove è rimasto per ore.

 

E' stata una notte di terrore, illuminata a giorno dalle fiamme. "Ho detto, prende fuoco tutto" racconta una donna. Eppure poteva andare peggio: non ci sono vittime, né feriti o intossicati. Le fiamme, di cui non si conosce ancora l'origine, si sono propagate su una superficie di circa 4 ettari, su un'estensione complessiva 6 ettari dell'area, di proprietà del Demanio Marittimo dello Stato e gestita dall'Autorità di sistema portuale: 11 i concessionari operativi nella struttura, con depositi per attività logistiche, depositi per la cantieristica navale e un deposito per mezzi di sollevamento e piattaforme mobili. Il fuoco ha aggredito delle balle di poliuretano espanso e, soprattutto, è arrivato vicino a un impianto di metano, una centrale elettrica e un deposito di bombole di ossigeno liquido. Se fosse arrivato lì, si sarebbe potuto innescare un pericoloso effetto domino.

 

 

Per spegnere le fiamme ci vorranno giorni. Ingenti i danni economici e ancora da valutare le ricadute ambientali, di cui si stanno occupando Arpam e Asur, ma che potrebbero esser meno severe di quanto si temesse. il sindaca Valeria Mancinelli che in mattinata aveva disposto la chiusura di scuole, università, parchi e impianti sportivi a scopo precauzionale, l'ha prolungata a giovedì, raccomandando ai cittadini di muoversi solo per esigenze improcrastinabili.

 

Ancona, maxi rogo divampa nel porto della città

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