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Ascoli Piceno, ex collaboratore di giustizia ucciso a coltellate in centro: ha fatto il nome del killer prima di morire

La vittima si chiamava Franco Lettieri. Ha dato indicazioni ai soccorritori per identificare lʼaggressore, arrestato nella notte

Un 56enne, Franco Lettieri, è stato ucciso a coltellate ad Ascoli Piceno, nel centro storico. L'uomo, originario di Salerno, era un ex collaboratore di giustizia e, prima di morire, ha dato ai soccorritori indicazioni per identificare l'aggressore. Quest'ultimo, Petre Lambru, muratore 57enne, è stato condotto in caserma dei carabinieri, interrogato nella notte e arrestato. 

L'arrestato - E' stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario l'uomo rintracciato dai carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno dopo l'omicidio di Franco Lettieri. Si tratta di un muratore romeno di 57 anni, Petre Lambru, residente anche lui in città con la famiglia. Ora è in carcere.

Sentito durante a notte, non ha confessato l'omicidio, ma a inchiodarlo ci sarebbero gli elementi raccolti dagli investigatori che immediatamente hanno avviato le indagini, partendo dal nome che la vittima ha fatto prima di morire.

 

Le indagini - Lettieri è stato aggredito in rua delle Stelle, zona molto nota ad Ascoli Piceno, che costeggia il lungofiume Tronto. Probabilmente stava facendo rientro nella sua abitazione nel quartiere di Porta Romana, a poca distanza. Dopo essere stato accoltellato è comunque riuscito a muoversi, dirigendosi in via dei Soderini dove è stramazzato a terra. 

 

 

Ancora non è chiaro il  contesto in cui è maturata la violenta aggressione, visto che non emergerebbero dissapori diretti fra i due, anche se sembra che la vittima abbia avuto in precedenza qualche problema con un congiunto dello straniero, un giovane peraltro finito in carcere per un vasto traffico di droga in città.

 

La vittima - Franco Lettieri, residente da tempo ad Ascoli Piceno, era un ex collaboratore di giustizia. "O' Cacaglio", questo il soprannome con cui il 56enne di Salerno era conosciuto, vi si era trasferito dalla Campania dove era stato coinvolto in alcuni fatti connessi alla criminalità organizzata, tanto da aver avuto una condanna per associazione a delinquere.

 

Aveva collaborato con la giustizia, vivendo per un periodo sotto protezione, ma la protezione gli era stata tolta da tempo e aveva ricevuto una somma di denaro per potersi rifare una vita lontano dalla sua terra. Si era quindi stabilito ad Ascoli.

 

Il suo pregresso giudiziario non viene però, al momento, in alcun modo collegato con la sua morte. Lettieri in passato era stato oggetto di attenzioni da parte della magistratura per la morte di una donna ascolana con la quale si era accompagnato dopo che lei era rimasta vedova; si era parlato di un'ipotesi di maltrattamenti per la quale non erano stati però raccolti elementi.

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