Il delitto di Rozzano

Ucciso per le cuffiette, Daniele Rezza condannato a 27 anni

La Procura di Milano aveva chiesto 20 anni per l'imputato. Manuel Mastrapasqua venne accoltellato in strada l'11 ottobre

02 Lug 2025 - 19:08

Daniele Rezza è stato condannato a 27 anni per l'omicidio di Manuel Mastrapasqua, il 31enne ucciso con una coltellata in strada a Rozzano l'11 ottobre per un paio di cuffie wireless da pochi euro. Lo ha deciso la Corte di Assise di Milano. La Procura aveva chiesto una pena di 20 anni, di escludere tutte le aggravanti (i motivi abietti e futili, l'aver agito in orario notturno e il nesso dell'omicidio con la rapina) che venivano contestate all'imputato e di riconoscergli le attenuanti generiche. La Corte ha invece lasciato cadere l'aggravante del nesso tra rapina e omicidio (per la quale il giovane rischiava l'ergastolo), mantenendo però quelle della minorata difesa e dei futili motivi. La Corte ha inoltre accolto la richiesta di risarcimento della famiglia di Mastrapasqua, 150mila euro alla madre e 70mila euro a testa al fratello e alla sorella del 31enne.

Mastrapasqua, quella notte tra il 10 e l'11 ottobre scorso quando fu aggredito vicino a una fermata e ucciso con una coltellata al petto, era appena sceso dal tram e stava rientrando a casa dopo un turno di lavoro in un supermercato. "Quando ho visto il ragazzo volevo prendergli tutto, nel senso soldi, cellulare, cose che potevo rivendere", aveva detto Rezza nell'interrogatorio davanti al gip Domenico Santoro.

Il padre del 20enne, oltre ad aver gettato in un cassonetto quelle cuffie ("gli ho detto di buttarle", aveva spiegato Rezza), lo aveva accompagnato alla stazione di Pieve Emanuele, nel Milanese, dove il giovane aveva preso un treno fino a Pavia, per poi raggiungere in autobus Alessandria, dove in pratica si era costituito. La difesa nel processo ha fatto acquisire tutti gli atti, rinunciando a presentare la propria lista testi. "Voglio chiedere scusa e perdono alla famiglia per quello che ho fatto e sono pronto a fare subito un percorso di giustizia riparativa", aveva detto il 20enne in aula, aggiungendo: "Non era mio intento ammazzarlo, volevo solo rapinarlo. Mi sono avvicinato con il coltello per farmi dare quello che aveva e lui ha reagito".

Rezza, tra l'altro, è anche a processo per un'aggressione di fine giugno 2024 sempre con un coltello ai danni di un altro ragazzo, che subì, però, per fortuna solo un piccolo taglio.

La famiglia della vittima: "Pena congrua, ma la sentenza non risarcirà i parenti per la perdita"

 "Apprezziamo la pena che è congrua, ma la sentenza non ripagherà i familiari di Manuel per la perdita che hanno subito", ha commentato l'avvocato Roberta Minotti, legale della famiglia di Manuel Mastrapasqua. "Sono state concesse le attenuanti generiche - ha aggiunto -. Credo che per questo la condanna non sia all'ergastolo, ma leggeremo nelle motivazioni".

La madre di Manuel: "Rezza deve fare tutti i 27 anni in carcere"

 "Ventisette anni e li deve fare tutti in carcere", queste le parole con cui Angela Brescia, la mamma di Manuel, ha commentato la condanna di Daniele Rezza. "So che non sarà così, so che non saranno ventisette anni", ha aggiunto. "Vedremo più avanti. Adesso va bene". Quanto alla decisione della Corte di aggravare la pena di vent'anni proposta dalla procura, la mamma si è limitata a dire "è stata brava".

Il fratello di Manuel: '"Essere di Rozzano non è scusa per Rezza"

 "La pm aveva messo come attenuante il fatto che lui era cresciuto a Rozzano con una famiglia non presente. Anche io sono cresciuto senza un padre e da adolescente ero più in giro che a casa. Però non ho mai fatto niente". È quanto ha osservato Michael Mastrapasqua, fratello minore di Manuel, dopo la sentenza di condanna nei confronti di Rezza, commentando in particolare un passaggio della requisitoria dell'accusa che chiedeva una condanna a vent'anni. "Non ho mai preso la scusa del 'sono a Rozzano e quindi faccio queste cose'. Non è una giustificazione perché non penso che tutti i ragazzi che crescono a Rozzano facciano queste cose. Lui poi è recidivo, non è la prima volta che usa un coltello. Doveva essere fermato prima", ha aggiunto il fratello della vittima.

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