"Giocare è come drogarsi" afferma una ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità: ecco i campanelli d'allarme da non sottovalutare
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Il recente scandalo scommesse che ha travolto il mondo del calcio riaccende un faro sul fenomeno della ludopatia. Secondo i dati Iss citati da Lapresse, dal primo gennaio al 2 ottobre 2023, al numero verde dell’Iss dedicato proprio a ludopatia e gioco d’azzardo sono arrivate già 4549 chiamate.
L’utente è soprattutto un giocatore (62%) e tra i giocatori quelli si sesso maschile rappresentano l’83,4%. Dal 2021 al 2023 si è avuto un incremento dell'88,5% delle chiamate. Secondo i dati, si è passati da 2413 telefonate nel 2020 a 3771 nel 2021, 3826 nel 2022 per arrivare a 4549 nel 2023. "Il telefono verde è nato nel 2017, da allora le chiamate sono state 19.816- spiega a LaPresse Luisa Mastrobattista, ricercatrice Iss del centro nazionale dipendenze e doping -Le telefonate aumentano negli anni. Spesso chi chiama è un giocatore, che percepisce che ha un problema, molte altre volte a chiamare sono familiari e amici".
Sono 163 i servizi di cura della ludopatia e delle dipendenze legate al gioco d'azzardo mappate in Italia. La mappa geolocalizzata è disponibile sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità. Di questi centri, 68 sono situati nelle regioni del Nord (23 in Piemonte e 14 in Lombardia), 50 nel Centro (24 in Toscana, 16 nel Lazio e 6 in Umbria) e 45 sono distribuiti nel Sud e nelle Isole (15 in Puglia e 8 in Sicilia).
"Occorre fare molta attenzione ai campanelli d'allarme che si manifestano in una persona dipendente o che sta cadendo in una dipendenza- continua Mastrobattista -Questi campanelli d'allarme sono ad esempio il sottrarsi agli impegni familiari, le continue richieste di denaro con scuse diverse, il lavoro trascurato, il dire molte bugie". Inoltre, afferma l'esperta, non c'è alcuna differenza tra la ludopatia e le altre dipendenze. Il gioco d'azzardo "è una dipendenza a tutti gli effetti, i meccanismi sono gli stessi di chi assume una sostanza stupefacente. Chi gioca non riesce a fermarsi, è un comportamento ma quando non si riesce più a gestire si perde il controllo di quel comportamento", aggiunge. "Per chi sta vicino a un giocatore patologico è importante sapere che sul territorio ci sono centri e servizi specializzati, e che sono gratuiti", spiega ancora.