Spedizione punitiva Seregno, la madre del 15enne: "Me lo potevano ammazzare, solo per una questione di ragazzine"
In un video le immagini di quei drammatici momenti: la vittima finisce praticamente sotto il treno ma per miracolo riesce a salvarsi

La spedizione punitiva di Seregno non è finita in tragedia per un caso.
Tutti, dalla famiglia del 15enne agli investigatori gridano al miracolo. Il risentimento che cova per alcuni messaggi inviati a una ragazzina, cose da adolescenti, che dovrebbero essere superate in fretta per poco non lo vedevano farsi stritolare da un treno in transito alla stazione del paese in provincia di Monza. E un video, che immortala quei drammatici momenti, conferma quanto la buona sorte sia stata decisiva.
Il ragazzino ferito è stato dimesso dall'ospedale San Gerardo di Monza con dieci punti di sutura alla testa, una distorsione a una caviglia e varie contusioni. "Me lo potevano ammazzare, e solo per una questione di ragazzine", dice la madre al Corriere della Sera. Dalle indagini emerge che viene avvicinato da alcuni giovani. Lo colpiscono più volte, e tentano di portargli via la felpa bianca. Il 15enne riesce ad allontanarsi e si porta al secondo binario, in attesa del suo treno. Qui, però, viene nuovamente attaccato. Alla sua reazione, uno dei due arrestati (il rivale, appunto) lo spinge contro un treno in transito, facendogli sbattere il capo contro una carrozza, e facendolo scivolare sotto il convoglio.
I due indagati sono in carcere. Li difende d’ufficio l’avvocato Francesco Cerchia: "Devo ancora prendere visione degli atti e confrontarmi con loro. Posso dire che, però, si è trattato di un’azione andata oltre le intenzioni. Non avevano intenzione di spingerlo sotto un treno. Sono loro i primi che vanno a soccorrerlo".
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