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Aggredito e sfregiato da una baby gang a Rozzano, la madre di una delle ragazzine: "Da lei solo calci e pugni"

"Mi spiace per la persona sfregiata, però non è stata mia figlia", spiega la donna a "Pomeriggio Cinque"

Aggredito e sfregiato da una baby gang a Rozzano, la madre di una delle ragazzine:
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"Pomeriggio Cinque" torna a occuparsi dell'aggressione subita lo scorso 28 dicembre a Rozzano (Milano) dal 31enne Alessandro Anaclerio, preso a calci e pugni da una baby gang al femminile fino allo sfregio permanente sul volto causato dalla parte tagliente di una lattina.

Durante la puntata di giovedì 25 aprile, la trasmissione di Myrta Merlino ha ricostruito quanto accaduto analizzando il filmato delle telecamere che ha incastrato sette ragazzine, portando all'arresto di due di loro.

"Secondo i magistrati, se rimanessero in libertà potrebbero rifare le stesse cose e l'ambiente in cui vivono di certo non aiuta", spiega l'inviata Ilaria Dalle Palle, riferendosi alle due ragazze attualmente in carcere "a causa della loro alta pericolosità sociale".

 

La versione della madre di una delle ragazze

 La stessa giornalista di "Pomeriggio Cinque" è riuscita a intercettare la madre della quindicenne considerata a capo della baby gang e già con precedenti penali. "Qui a casa è tranquilla. Mi spiace per la persona che è stata sfregiata, però non è stata mia figlia, perché lei ha dato solo un calcio e uno schiaffo". Quindi, smentendo la versione che vorrebbe sua figlia a capo dell'aggressione, alle telecamere di "Pomeriggio Cinque" prosegue: "Quella sera si è confidata con l'educatrice, dicendo che la sua amica l'ha sfregiato in faccia".

 

"Mia figlia ogni tanto è un po' agitata, però è normale. Ora sto aspettando i documenti dello psicologo per rientrare a scuola, perché era in comunità ma lì si è comportata come si deve". E a proposito degli otto procedimenti a carico della figlia, tra cui furto, aggressione e resistenza a pubblico ufficiale, la donna spiega: "Una volta è andata al supermercato e la sua amica ha riempito un sacchettino e sono andata a riprenderla in caserma". E aggiunge un altro episodio: "Quando volevano farla salire in macchina, ha dato una spinta al poliziotto, ma non ha fatto niente perché c'ero io che l'ho calmata".

 

La testimonianza di Alessandro Anaclerio

 Quindi, Myrta Merlino ha anche riproposto la testimonianza di Alessandro, il ragazzo aggredito: "Stavo tornando a casa in pullman e a due o tre fermate da casa mia ho visto salire questo gruppo di ragazzine che sono scese insieme a me. La prima cosa che hanno fatto è stata sputarmi, poi sono passate agli insulti, alle mani, calci e pugni. Io sono sempre rimasto tranquillo perché mi ritengo una persona contro la violenza. Mentre mi picchiavano sentivo qualcuno che diceva di prendere una lattina o una bottiglia, però non ho dato peso a questa cosa. Mentre mi allontanavo una di loro è arrivata e mi ha tagliato il viso".

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