Bimba morta di stenti, Alessia Pifferi: "Ho partorito in bagno, non sapevo di essere incinta" | E' indagata per omicidio
La deposizione in aula della donna a processo per la morte della figlia di 18 mesi
Alessia Pifferi è stata ascoltata nella nuova udienza a Milano nell'ambito del processo che la vede accusata di omicidio volontario aggravato a carico di Alessia Pifferi. La donna è infatti imputata per aver abbandonato in casa il 14 luglio 2022 la figlia Diana, di appena 18 mesi: la bambina è morta di stenti otto giorni più tardi. Come mostrato dalle telecamere di "Morning News", la donna ha parlato davanti ai giudici e ha risposto alle domande dei pubblici ministeri Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro.
Secondo quanto affermato la donna non sapeva di essere incinta. "Diana è nata all'improvviso, ho partorito nel bagno di casa di Mario D’Ambrosio a Leffe, il 29 gennaio 2021 - ha dichiarato -, ma non sapevo di essere incinta, non ho mai avuto sintomi della gravidanza, ho avuto dei dolori la sera prima al basso ventre e mi facevano pensare all'infiammazione del nervo sciatico, ma non ho mai avuto nessun sintomo di gravidanza".
La 37enne ha rivelato anche alcuni dettagli della sua relazione con Mario D'Ambrosio: "Ci siamo conosciuti su Meetic, un sito d'incontri, nel 2020 - ha detto - ", avevamo una relazione ripresa da pochi mesi e anche lui non si è mai accorto che io fossi incinta". Secondo il racconto di Pifferi: "L'uomo non era presente in casa al momento del parto. Gli ho telefonato e gli ho detto: torna su che è nata questa bambina non ne sapevo nulla e abbiamo chiamato l’ambulanza, non mi ha aiutata a partorire".
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