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Milano, manifestazione No Green pass: un arresto e 83 denunce

Nove persone sono state denunciate per apologia del fascismo. Tra i denunciati anche un ex brigatista e il capo della Comunità militante dei Dodici Raggi. Aggredita una troupe del Tg5

E' di un arresto e 83 denunce il bilancio della manifestazione No Green pass di sabato a Milano. In particolare, nel corso della manifestazione, ci sono stati alcuni momenti di tensione generati da gruppetti di esponenti di estrema destra, alcuni dei quali hanno ripetutamente dato vita a "cori di stampo fascista" finendo per essere portati in Questura e denunciati anche per il reato specifico di "apologia del fascismo".

Gruppi di violenti sono stati costantemente monitorati e bloccati tutte le volte in cui hanno cercato il contatto con le forze dell'ordine e allorquando hanno provato a raggiungere obiettivi sensibili, si legge in una nota della Questura. In particolare, il dispositivo della Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza è stato molto impegnato per scongiurare i ripetuti tentativi di violenti manifestanti di raggiungere la sede della Cgil. In questa ultima occasione, si sono registrate le intemperanze più importanti e la Polizia ha arrestato un cittadino egiziano di 22 anni, già colpito da ordine di allontanamento dal territorio nazionale e con numerosi precedenti a carico, per resistenza a pubblico ufficiale.

 

Un ex brigatista tra i denunciati - Tra i denunciati per il corteo No Green pass di sabato a Milano c'è anche l'ex brigatista rosso Paolo Ferrari, 76 anni, scarcerato nel 2004. Denunciato anche Alessandro Limido, 42enne , tra i fondatori e capo della Comunità militante dei Dodici Raggi, già sotto inchiesta per ricostituzione del partito fascista.

 

 

È stato tempestivamente enucleato, spiega ancora la Questura, un gruppo di attivisti di destra che si stavano lasciandosi andare ad espressioni di chiaro stampo fascista. Pertanto, nove persone tra i 28 e i 45 anni, appartenenti alla Comunità Militante dei Dodici Raggi, sono state bloccate in viale Abruzzi angolo via Pecchio e portate in questura.

I nove, di cui otto residenti nel varesino e uno in provincia di Bergamo, sono stati denunciati per apologia del fascismo, manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. Il questore Petronzi, inoltre, ha messo nei loro confronti 9 fogli di via obbligatorio (8 della durata di un anno e uno di sei mesi) dal Comune di Milano.

 

 

Sono state poi denunciate a piede libero anche 74 persone per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. Di queste, un 29enne bergamasco - cui è stato notificato un foglio di via obbligatorio di un anno - e un 48enne brianzolo pure per accensioni ed esplosioni pericolose; un 28enne milanese anche per oltraggio a corpo politico e una donna di 47 anni per travisamento. Infine, sono state inoltre identificate altre quaranta persone evidenziatesi per comportamenti insidiosi e violenti la cui posizione sarà approfondita per i provvedimenti del caso.

 

 

Aggredito il giornalista del Tg5 Enrico Fedocci - Non solo insulti ai cronisti: al corteo No Green pass di Milano il giornalista del Tg5 Enrico Fedocci con la sua troupe è stato circondato da alcuni manifestanti all'altezza di corso Buenos Aires. Il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti ha parlato di "aggressione" e "minacce" in una lettera al questore Giuseppe Petronzi in cui ha chiesto attenzione. "La libertà di manifestazione, e financo il diritto di critica verso i cronisti - ha sottolineato - , non possono tollerare esplosioni di violenza organizzata e mirata contro professionisti che stanno svolgendo il proprio lavoro in pubblico, senza alcuna difesa da aggressori e malintenzionati". Da qui la richiesta "di elevare il livello di attenzione contro gli agitatori di piazza, di individuare i responsabili dei gravi episodi e di garantire per il futuro condizioni adeguate per la tutela dei colleghi portatori del diritto dovere di informare la cittadinanza".

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