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Imane Fadil, difesa Berlusconi: "Sua morte nuoce a noi nel processo"

I difensori del leader di Forza Italia, infatti, non potranno più contro-esaminare la testimone in aula. I pm: Sullo stesso piano ipotesi di avvelenamento e morte per malattia rara"

Imane Fadil, difesa Berlusconi:
lapresse

La morte di Imane Fadil, la teste chiave nel processo Ruby ter deceduta in circostante ancora da chiarire, "nuoce alla difesa di Berlusconi" da "un punto di vista tecnico-processuale".

Lo afferma Federico Cecconi, legale del leader di Forza Italia, secondo cui ora le dichiarazioni di Imane "entrano nel processo" senza che si possa "procedere con il controesame". Sulla morte della modella 34enne l'avvocato non vuole "esprimere opinioni".

Le dichiarazioni della giovane a questo punto sono state "cristallizzate" e proprio per questo verranno acquisite dal Tribunale senza la possibilità, per accusa e difesa, di interrogare in aula la testimone. L'udienza, intanto, è stata rinviata al 15 aprile per valutare se ammettere o meno la richiesta di costituzione a parte civile di altre due testimoni, Ambra Battilana e Chiara Danes.

Avvelenamento o malattia rara? - Le ipotesi che la morte di Imane sia dovuta a una malattia rara o ad avvelenamento sono sullo stesso piano e "hanno pari dignità". è quanto affermato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio che coordinano le indagini sul caso della modella marocchina. Ancora non è nota la data dell'autopsia. L'esame inizierà con alcuni prelievi di organi per accertare l'eventuale presenza di sostanze radioattive. 

La malattia autoimmune - I due pm, che coordinano le indagini assieme alla collega Antonia Pavan, hanno spiegato che le indagini sono a 360 gradi e stanno prendendo in considerazione tutte le ipotesi. Quella della malattia autoimmune rara è stata la prima diagnosi a ridosso del suo ingresso in ospedale: "Ci sono molte malattie autoimmuni e quindi sono necessari notevoli approfondimenti", ha spiegato Gaglio.

"Morte che non ha una risposta clinica" - In ogni caso, hanno sottolineato, "è indiscutibile anche il sospetto di avvelenamento" dal momento che, ha detto Tiziana Siciliano, "siamo di fronte a una morte che non ha una risposta clinica e quindi dobbiamo tenere in considerazione questa ipotesi". Per gli inquirenti, che hanno finito di sentire un primo gruppo di testimoni, l'autopsia, preceduta da alcuni prelievi specifici per accertare il sospetto di radioattività, dovrebbe
chiarire il quadro.