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Giulia Tramontano, Impagnatiello: "Il coltello che ho usato è in cucina"

Martedì verranno effettuati i rilievi scientifici nell'abitazione della 29enne uccisa mentre venerdì sarà la volta dell'autopsia. L'avvocato di Alessandro Impagnatiello rinuncia al mandato

"La famiglia di Giulia Tramontano fin da subito ha temuto questo tragico epilogo in quanto era difficile pensare che la loro figlia in attesa di un bimbo, nonostante il naufragio della relazione sentimentale, si fosse volontariamente allontanata da casa".

Lo ha spiegato Giovanni Cacciapuoti, il legale nominato dai genitori della 29enne. Intanto l'avvocato Sebastiano Sartori, il difensore di Alessandro Impagnatiello, ha rinunciato al mandato per una "questione tra me e il mio assistito". Intanto Impagnatiello ha indicato agli inquirenti dove si trova l'arma del delitto: "E' in cucina, sopra il frigorifero".

Fotogallery - Sassari, Giulia Tramontano ricordata con una scultura di sabbia

Una scultura di sabbia per ricordare Giulia Tramontano, la 29enne incinta uccisa da Alessandro Impagnatiello. A crearla l'artista nuorese Nicola Urru sulla spiaggia del Terzo Pettine di Platamona, sul litorale di Sorso (Sassari). Nell'opera realizzata a mano, la ragazza viene ritratta mentre guarda teneramente il suo pancione, come in una delle sue foto circolate dopo l'omicidio.

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Il coltello si trova in cucina

 Si trova infilato in un ceppo portacoltelli in cucina sopra al frigorifero di casa il coltello che Alessandro Impagnatiello ha usato per uccidere Giulia Tramontano. A indicare dove si trovi l'arma, che martedì verrà sequestrata durante i rilievi nell'appartamento di Senago, nel Milanese, in cui è avvenuto l'omicidio, è stato lui stesso durante l'interrogatorio di convalida del fermo di venerdì scorso. Il sequestro del coltello, assieme ad altri accertamenti irripetibili, fa parte dell'attività della Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri che per la prima volta, a distanza di dieci giorni dal delitto, entreranno nell'abitazione di via Novella dove viveva la coppia.

 

Martedì i rilievi scientifici nell'abitazione, venerdì l'autopsia

 Martedì verranno effettuati i rilievi scientifici nella casa di Senago (Milano) dove la giovane, al settimo mese di gravidanza, è stata uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, ora in carcere.  I rilevi tecnico-scientifici, coordinati dalla Procura, verranno effettuati anche nella cantina e nel box, dove Impagnatiello, a suo dire, avrebbe nascosto per quattro giorni il corpo martoriato della compagna prima di sbarazzarsene, gettandolo tra le sterpaglie vicino a dei garage non molto lontano dall'abitazione. Anche su questo fronte inquirenti e investigatori devono effettuare verifiche per riscontrare le dichiarazioni dell'uomo, su cui ci sono dubbi, e per dimostrare che c'è stata premeditazione.

Venerdì sarà la volta dell'autopsia. 

 

 

Impagnatiello conferma di aver fatto tutto da solo - Prima di lasciare il proprio mandato Sebastiano Sartori, l'ex legale di Alessandro Impagnatiello, ha riferito che il ragazzo ha confermato di aver fatto tutto da solo. Una delle cose che devono accertare gli investigatori è se sia stato aiutato a nascondere il corpo. "Lui lo esclude - ha detto Sartori -. I dubbi degli investigatori, dovete chiederli a loro". Il coltello usato per uccidere Giulia "non l'ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia", ha aggiunto il legale.

 

Fotogallery - Impagnatiello ripreso nei box dopo il delitto di Giulia Tramontano

"Impagnatiello è sempre più angosciato"

 Alessandro Impagnatiello è in uno stato "di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più", ha detto l'avvocato dimissionario Sebastiano Sartori, che ha fatto visita a San Vittore all'uomo in carcere. Il legale alla domanda se Impagnatiello davvero abbia detto al gip dove si trova il coltello usato per l'omicidio ha risposto "sì", aggiungendo che si troverebbe nell'abitazione.

 

I carabinieri sentono la mamma e la sorella di Giulia

 I carabinieri del nucleo informativo di Milano coordinati dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella hanno sentito come testimoni la mamma e la sorella di Giulia Tramontano. I genitori di Giulia Tramontano "sono stati insospettiti dal fatto che la figlia non rispondeva al telefono e il convivente era vago". Per loro quello di Alessandro Impagnatiello non è stato "un comportamento credibile, almeno non è risultato tale ai genitori". Lo ha spiegato il legale della famiglia Tramontano Giovanni Cacciapuoti, che è stato in  procura a colloquio con i magistrati che si occupano delle indagini sull'omicidio di Giulia.

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