Covid, a Varese falsi tamponi per evitare vaccino: 11 indagati
I test costavano circa 500 euro l'uno ed erano utilizzati per consentire ai clienti di ottenere il Green pass
A Varese 11 persone sono indagate per un giro di falsi tamponi per il Covid, pagati circa 500 euro l'uno e utilizzati per consentire ai clienti di ottenere il Green pass senza effettuare il vaccino.
Tra gli indagati risultano anche due infermieri che operavano all'esterno di una farmacia, risultata però del tutto estranea alla vicenda. Attraverso una "parola d'ordine" pattuita in precedenza, chi voleva il Green pass pagava e il suo tampone risultava positivo anche se non lo era, così da certificare l'avvenuta infezione da Covid ed evitare il vaccino.
A fare da intermediario era uno degli indagati, che si spostava dal Piemonte alla Lombardia, tramite contatti ottenuti all'interno di una presunta rete No vax, proponendo il tampone fasullo per aggirare la normativa sul Green pass.
Come funziona ora il Green pass - Le norme su questo "passaporto sanitario", che gli italiani hanno ben conosciuto durante il Covid, nel corsi dei mesi, sono state modificate a seconda della situazione pandemica. Fino al 31 dicembre, infatti, il Green pass è richiesto ai visitatori per poter accedere ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere e Rsa.
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