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Coronavirus, i numeri reali delle vittime secondo L'Eco di Bergamo: 4.500 in un mese

Da unʼindagine fatta con la società di ricerca InTwig nei comuni della Bergamasca i morti risultano più del doppio rispetto ai 2.060 ufficiali

 coronavirus bergamo
Ansa

Le vittime della Bergamasca per coronavirus sono più del doppio rispetto a quelle ufficiali. E' il risultato di un'indagine de L'Eco di Bergamo e di InTwig sui dati dell'anagrafe nei comuni orobici. "In Bergamasca 4.500 decessi in un mese", scrive il quotidiano locale che ha considerato i certificati di morte in cui si legge "solo" polmonite interstiziale. Un conto ben lontano, dunque, da quello ufficiale che parla di 2.060 vittime da Covid-19. 

"A Bergamo morti 7 volte più di altri anni" - Già nei giorni scorsi la rivelazione di dati ufficiali falsati nei conteggi era stata pubblicata da L'Eco di Bergamo. Nel rapporto  già si faceva riferimento a numeri "impressionanti" che raccontano una situazione molto più drammatica di quella fotografata dai numeri ufficiali.

 

I numeri settimana per settimana - "Da una media di 45 decessi a settimana sul territorio cittadino negli ultimi dieci anni si è registrata un'impennata fino a 313 a settimana, quasi sette volte tanto nei sette giorni dal 15 al 21 marzo. Dal 1° al 21 marzo invece il rapporto è di quattro volte rispetto alla media degli ultimi dieci anni".  Così si leggeva nella ricognizione patrocinata dal Comune di Bergamo sui dati del coronavirus e fatta da L'Eco di Bergamo e dall'agenzia di ricerca e analisi di dati InTwig.

 

A voler allargare l'indagine a tutti i decessi avvenuti negli ospedali della città (cioé non solo i residenti nel Comune, ma anche i cittadini della provincia deceduti all'interno del territorio cittadino), il loro numero tra il 1° e il 24 marzo è pari a 858.

 

La situazione, sempre secondo quanto emerge dal sondaggio è rimasta sostanzialmente normale fino all'ultima settimana di febbraio: "Il contagio era ancora limitato e i dati sono rimasti in linea con la media: 64 morti a settimana contro i 48,9 della media degli ultimi dieci anni".

 

Poi, con l'inizio di marzo, il boom: "95 morti nella prima settimana contro i 49,1 di media, poi un balzo verso l'alto con 296 morti nella seconda settimana di marzo contro i 49.4 della media degli ultimi dieci anni e infine il dato più alto finora, nella terza settimana, con 313 decessi contro una media di 45. Una situazione molto più grave - la precisazione finale - rispetto a quella che emerge dai dati ufficiali". 

 

La conclusione - "Abbiamo patrocinato questa survey de L'Eco di Bergamo e InTwig - è scritto nello stesso documento - perché i dati della nostra anagrafe dimostrano una situazione molto più grave rispetto a quella che emerge dai dati ufficiali, come cerchiamo di spiegare ormai da giorni".

 

"Speriamo - era stata la chiamata alle armi suonata dall'Amministrazione di Bergamo - che tutti i Comuni della provincia di Bergamo partecipino. In queste ore una email è stata inviata a tutti i sindaci bergamaschi, con la richiesta di condividere i dati della loro anagrafe".

 

"Siamo convinti - era la conclusione - che solo così potremo fare chiarezza sulla situazione del nostro territorio, passo fondamentale perché le autorità sanitarie adeguino gli sforzi in modo da poter combattere con più efficacia il coronavirus". Ora i numeri ci sono.

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