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Lignano Sabbiadoro (Udine), rifiuta le cure e rivolge insulti razzisti a un medico: "Mi attacchi le malattie"

A raccontare l’aggressione, avvenuta nel pronto soccorso, è stato lo stesso Andi Nganso, medico 32enne di origini camerunensi: "Ho subito la violenza verbale razzista più feroce della mia vita"

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Si era rifiutato di ricevere le cure mediche solo perché il dottore aveva un colore della pelle "diverso" e, a suo dire, avrebbe potuto "attaccargli delle malattie".

E, poi, l'aveva anche riempito di insulti razzisti. È così che è stato trattato da un paziente sul suo posto di lavoro Andi Nganso, un medico 32enne di origini camerunensi, la notte del 17 agosto. L'aggressione è avvenuta nel punto di Primo Intervento dell’ospedale di Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine. Un altro grave episodio di razzismo, denunciato sui social dalla stessa vittima, che in poche ore ha ricevuto tanti messaggi di solidarietà.

 

La testimonianza  - "Ho subito la violenza verbale razzista più feroce della mia vita e ho deciso, di concerto con il mio legale, di sporgere denuncia", ha detto il dottore. Il paziente, secondo quanto racconta la vittima, infatti, si era rivolto al professionista apostrofandolo come "negro di m...., se lo sa Zaia ti salta in c..., non toccarmi che mi attacchi le malattie". Nganso, attraverso un post sul suo profilo Instagram, ha detto di aver reso nota la vicenda per manifestare un atto di resistenza, "perché - ha raccontato - odio e razzismo non solo esistono in questo Paese ma si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate. Il mio aggressore ha spesso citato il Presidente Zaia, suggerendo che il Presidente della sua regione, il Veneto, mi avrebbe eliminato". Durante l'aggressione, avvenuta in piena notte nel pronto soccorso di Lignano, il medico era stato definito più volte come "sporco" e "schifoso".

 

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Il riferimento alla vicenda dell'ambulande Alika, ucciso a Civitanova Marche - "Oggi – ha continuato Nganso – sarebbe importante che tutti loro, che hanno da sempre galleggiato sul sentimento razzista di questo Paese, o che sono responsabili di timido e ipocrita antirazzismo decidessero di prendere una posizione definitiva sulla questione, affrontando con più serietà e dignità le questioni annesse a questa endemizzazione del razzismo in Italia". "Le aggressioni, sia verbali che fisiche, nei confronti di soggetti neri in questo Paese stanno aumentando e, per tutti noi ormai, il timore di essere il prossimo Alika è sempre più reale", ha sottolineato il 32enne citando il recente episodio di razzismo ai danni di un ambulante nigeriano 39enne, avvenuto a Civitanova Marche e finito in tragedia. 

 

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Le parole del presidente Zaia - Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha poi preso posizione sulla vicenda: "Ho appreso di quanto raccontato da questo medico e da come descrive la vicenda si tratta di un episodio vergognoso. Non conosco i fatti: ho semplicemente letto il post che ha pubblicato su Instragram, denunciando l’accaduto. Va necessariamente fatta chiarezza assoluta su questo episodio - ha proseguito Zaia - sul quale mi auguro ci sia modo di andare a fondo. Considero il razzismo un’onta sociale. A questo medico va tutta la mia solidarietà e spero anche che venga fatta chiarezza fino in fondo su questa vicenda".

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