Roma, scavano un tunnel per raggiungere una banca e restano incastrati sotto terra
Al momento due componenti della presunta banda del buco sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, mentre gli altri due sono stati denunciati per danneggiamento e crollo colposo
Quattro persone sono state salvate dopo essere rimaste incastrate sotto terra, mentre stavano scavando un tunnel in Via Innocenzo XI a Roma.
Tre sono state soccorse rapidamente, mentre un quarto uomo è stato recuperato solo in un secondo momento dai vigili del fuoco dopo essere rimasto bloccato per ore, a circa 6 metri di profondità. L'ipotesi è che in questo modo volessero raggiungere il caveau di una banca, distante 300 metri. Al momento due componenti della presunta banda del buco sono stati arrestati per resistenza a pubblico
ufficiale, mentre gli altri due sono stati denunciati per danneggiamento e crollo colposo.
Al lavoro per ore - Sono stati i primi tre a essere salvati a chiedere aiuto nel momento in cui, a un certo punto, la galleria ha iniziato a cedere. I vigili del fuoco, con l'aiuto degli specialisti del Saf, Usar e del Carro Crolli, hanno lavorato otto ore per recuperare la quarta persona rimasta bloccata sotto terra. Lo hanno raggiunto scavando un tunnel parallelo a quello crollato. All'uomo durante le operazioni di recupero è stato fornito ossigeno e somministrata alimentazione liquida.
Il tunnel per arrivare alla banca - Lo scavo parte dal pavimento di un locale commerciale e resta da valutare se le persone che stavano lavorando a questo cunicolo volessero effettivamente mettere a segno un colpo in qualche attività privata o pubblica della zona. Si ipotizza che l'obiettivo potesse essere una banca in via Innocenzo XI.
Due arresti e due denunce - Al momento nei confronti della presunta banda del buco è stato possibile disporre solo per due persone l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Gli altri due componenti sono stati denunciati per danneggiamento e crollo colposo. Stando a quanto emerso, le due persone arrestate sono di origini napoletane, mentre i deferimenti riguardano due romani. Alcuni degli indagati hanno precedenti specifici anche per furto.
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