Roma, il pm: Hasib Omerovic fu "picchiato dai poliziotti, poi preso per i piedi e buttato dalla finestra"
La Procura della Capitale contesta i reati di tentato omicidio e di falso ai quattro agenti intervenuti a luglio, senza un mandato di perquisizione, nell'abitazione del giovane disabile a Primavalle
Hasib Omerovic, il disabile finito in ospedale a Roma a luglio dopo un blitz della polizia nella sua abitazione a Primavalle, fu "picchiato e minacciato dai poliziotti, poi preso per i piedi e buttato dalla finestra" della camera da letto.
È la ricostruzione del pm della Procura della Capitale, che ai quattro agenti indagati contesta, oltre che il tentato omicidio, anche il falso. I poliziotti, infatti, nella relazione di servizio avevano scritto che il giovane si era improvvisamente "lanciato dalla finestra omettendo di indicare che lo stesso era stato percosso, minacciato e che era stata sfondata la porta di una stanza dell'appartamento".
Secondo quanto anticipato da la Repubblica, la Procura vuole capire che cosa è realmente accaduto in quell'appartamento di Primavalle: le accuse infatti sono tutte da provare, ma soprattutto non è chiaro il motivo (o il movente) di quell'intervento del 25 luglio a Primavalle, le ragioni che hanno portato i poliziotti a bussare, senza avere un mandato di perquisizione, alla porta del disabile. E il motivo per cui quella "visita" è finita nel peggiore dei modi, con il 36enne sordomuto in coma in ospedale con fratture al capo, alle costole e allo sterno, con traumi a mila, fegato e rene, con l'omero lussato e ferite al torace.
Secondo gli atti della Procura, gli agenti si sono presentati a casa di Hasib Omerovic "per procedere alla sua identificazione". Il motivo però non è ancora chiaro. Secondo voci di quartiere che lo dipingono come un ragazzo problematico, il disabile avrebbe importunato alcune ragazze, compresa (forse) la nipote di uno dei poliziotti. E quindi l'ipotesi è che possa essersi trattato di una sorta di "spedizione punitiva". Un possibile movente che trapela anche dal racconto dell'unica testimone, una 32enne con un ritardo mentale, che ha detto di aver visto tre degli agenti picchiare ferocemente Hasib Omerovic nella sua camera da letto con un manico di scopa, poi trovato spezzato.
La difesa dei poliziotti, secondo la Repubblica, trapela solo dalle relazioni di servizio e dalle voci di corridoio: l'intervento era una semplice identificazione, la porta interna è sì stata aperta a spallate da un agente ma solo perché era chiusa con un lucchetto e Hasib Omerovic si era rifiutato di aprirla per la perquisizione. E, soprattutto, secondo i rapporti, il disabile si sarebbe "improvvisamente" gettato dalla finestra di camera sua dopo aver alzato la tapparella. Che però la famiglia sostiene fosse rotta, e per aprirla sarebbe stato necessario forzarla. Non compaiono invece accenni al pestaggio denunciato dalla testimone e al manico di scopa spezzato.
Intanto, mentre le indagini della Procura proseguono (e due dei quattro agenti hanno già chiesto di essere ascoltati per raccontare la loro versione dei fatti), Hasib Omerovic è ancora in ospedale. E i suoi familiari continuano a chiedere verità e giustizia.
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