L'insegnante ha pronunciato poche parole a margine dell'incontro in cui le veniva portata la solidarietà dello Stato, dopo la vicenda che l'aveva coinvolta il 9 maggio
Corleone, maltrattava i bimbi all'asilo: maestra incastrata dalle telecamere © Tgcom24
"Ho paura, sono terrorizzata. Non voglio essere lasciata sola". Queste le parole che sarebbe riuscita a pronunciare la maestra di Ostia (Roma) picchiata da una mamma appartenente al clan Spada lo scorso 9 maggio, a margine dell'incontro nella sua scuola con il ministro dell'Istruzione Valditara, arrivato a portare la solidarietà dello Stato dopo la violenza subita. E a quanto si apprende, l'insegnante, che non ha ancora ripreso servizio dopo l'aggressione, sarà trasferita. Probabilmente in Abruzzo. Come da sua richiesta avanzata qualche mese fa. Oggi quantomai profetica. "Finché ci siamo noi, non deve aver paura - le ha risposto Valditara, abbracciandola. - Lo Stato è più forte di qualsiasi mafia".
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La maestra, ancora sotto shock, non ha sporto denuncia "per paura di ritorsioni". Ma l'inchiesta, partita d'ufficio perché di fatto è stato aggredito un pubblico ufficiale, prosegue e, presto, potrebbe vedere iscritta nel registro degli indagati la mamma picchiatrice della spedizione punitiva.
E si indaga su eventuali precedenti, mentre tutto il corpo docente si è stretto intorno alla collega aggredita. "Un gesto intollerabile e da condannare. Non possiamo accettare simili violenze", la posizione presa dagli insegnanti.
"Questa è una scuola che lavora sul territorio - ha voluto sottolineare il dirigente scolastico, Daniele Storti, - dove facciamo progetti di legalità per impartire i valori sani come la giustizia e la lealtà".
Intanto, a Il Messaggero, l'insegnante ripercorre la vicenda. "Era una lite tra due bambini, - racconta. - Sono intervenuta solo per separarli. Li ho solo divisi. Mi sono limitata a quello". Per questo l'indomani è stata presa a schiaffi da una mamma, che ha inveito contro di lei proprio perché il giorno prima aveva rimproverato suo figlio di 10 anni, mentre litigava con il compagno di classe. "Non ti devi permettere di sgridarlo, ricordati che siamo gli Spada", le parole minacciose che avrebbe pronunciato la donna, confermate da testimoni.
"Lo Stato non si piega, è al vostro fianco, non permetterà di sconvolgere la vita delle scuole; lo Stato è molto più forte e autorevole. Non posso che fare i complimenti all'insegnante aggredita, che ha svolto in modo eccellente il suo dovere. Con le nuove leggi ci saranno sanzioni forti, raddoppiate contro chi aggredisce gli insegnanti e il personale scolastico. So che lavorate in una zona difficile e complicata, ho visto bimbi meravigliosi, affettuosi sono bimbi con cui si può lavorare bene". Così il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara all'Istituto Amendola Guttuso, dove nei giorni scorsi la maestra era stata aggredita da una donna del clan Spada, madre di un allievo.
"L'insegnante ha fatto quello che doveva: ha evitato che si scatenasse in classe una rissa dal momento che c'era un bambino che ne stava picchiando un altro. La maestra li ha separati, ha fatto quello che un docente deve fare. Nelle scuole la violenza non è ammessa. Ma quello che ha passato la maestra, che è ovviamente preoccupata, non è stato facile da superare. Riprenderà a breve servizio. Sulla sua tutela stiamo ragionando". Questo quanto poi aggiunto dal ministro ai giornalisti. Rispondendo a un'altra domanda, Valditara ha chiarito che c'è un disegno di legge "in cui si prevede che la scuola si costituisca direttamente per il risarcimento del danno; oggi ciò che spaventa di più credo sia toccare il portafoglio. Se un genitore doveva prima tirare fuori 500 euro e ora 10mila euro, probabilmente ci penserà di più".