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Omicidio Sacchi, un video smentisce la ricostruzione di Anastasia: al momento dello sparo non era con Luca

Nelle mani degli inquirenti le immagini di una telecamera di sicurezza. E un testimone rivela: la ragazza non aveva nessuna ferita alla testa

Omicidio Sacchi, un video smentisce la ricostruzione di Anastasia: al momento dello sparo non era con Luca - foto 1
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Nelle indagini sull'omicidio di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa mercoledì sera a Roma, spunta un video.

Le immagini sono state catturate dalla telecamera di sicurezza di un negozio di tatuaggi e smentiscono la ricostruzione di Anastasia, la fidanzata della vittima. La giovane, che nelle prossime ore verrà sentita nuovamente dagli inquirenti, al momento dello sparo non sarebbe stata con Luca.

All'atto istruttorio, che dovrebbe avvenire a piazzale Clodio, la giovane verrà accompagnata da un avvocato che ha nominato nelle scorse ore. La ragazza potrebbe essere indagata, ma nulla trapela. Sembra essere proprio lei una delle figure chiave di quella notte. È lei che - a quanto ricostruito finora dalle indagini - portava a spalla lo zainetto rosa con dentro due mazzette di banconote da 50 e 20 euro per oltre duemila euro. Testimone oculare del delitto, proprio per quello zainetto, sarebbe finita nel mirino dei rapinatori che l'avrebbero colpita alla testa con una mazza da baseball.

 

Anastasia dovrà spiegare agli investigatori le incongruenze emerse nella ricostruzione degli attimi dell'aggressione, dopo l'acquisizione di un video registrato dalle telecamere di sicurezza di un negozio nella zona. Le registrazioni riprendono l'auto con a bordo Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, secondo quanto riporta Repubblica, e restituiscono una ricostruzione diversa delle fasi immediatamente precedenti l'omicidio: tutto si sarebbe svolto in un minuto, troppo poco per l'aggressione, la rapina, la colluttazione e infine lo sparo in testa che ha ucciso il 24enne.

 

Il sospetto è che la fidanzata fosse distante al momento dello sparo e che forse il personal trainer possa essere stato ucciso a sangue freddo: una vera e propria
esecuzione consumata in un minuto. Ma c'è un altro elemento. La ragazza quella notte fu portata in ospedale in codice giallo per "shock e riferito trauma" alla testa. A prima vista, però, quelle ferite non sarebbero state notate da chi la incontrò subito dopo lo sparo. Un particolare confermato anche dal titolare del negozio di tatuaggi dove Anastasia si fermò per lavarsi le mani sporche di sangue dopo aver soccorso Luca. "E' rimasta a lungo nel mio negozio, non ho notato ferite alla testa", ha detto l'uomo.

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