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Omicidio Cerciello Rega, traballa la testimonianza chiave: "Quel clochard non era sul luogo del delitto"

Dubbi sullʼeffettiva presenza del senzatetto che ha raccontato di un dialogo tra i carabinieri e i due americani prima dello scontro a fuoco

Mario Cerciello Rega, carabiniere, Roma

Viene messa in dubbio la presenza sul luogo del delitto Cerciello di uno dei teste chiave della vicenda, Costantin Saracila, un uomo senza fissa dimora che vive nei pressi della farmacia davanti a cui il brigadiere è stato ucciso. Secondo quanto emerso in una recente udienza del processo, traballa infatti la ricostruzione della vicenda secondo cui il clochard avrebbe assistito al dialogo tra i carabinieri e i due americani che avrebbe preceduto gli spari.

La testimonianza sul dialogo prima dello scontro a fuoco - Si tratta, scrive la "Repubblica, dello scambio di battute avvenuto tra i due americani accusati della morte del brigadiere, Gabriel Natale Hijorth e Finnegan Lee Elder, e i carabinieri arrivati sul posto per recuperare la borsa rubata a Sergio Brugiatelli: proprio in questo dialogo infatti, secondo il senzatetto, i militari si sarebbero dichiarati ai due americani. Brugiatelli era colui che fece da tramite tra i due giovani americani e Italo Pompei per l'acquisto di una dose di cocaina, uno scambio che precedette l'uccisione del giovane carabiniere. La versione cardine del processo è quella che emerge il 14 agosto 2019: esattamente 19 giorni dopo l'omicidio, avvenuto il 26 luglio, negli uffici del nucleo investigativo viene interrogato Costantin Saracila, che con Mustapha Hajraovi vive negli androni coperti della banca Unicredit, proprio di fronte alla farmacia davanti a cui il brigadiere viene ucciso. 

 

Nessuna immagine - Hajraovi dice di essere stato svegliato dall'arrivo delle ambulanze e le telecamere di sicurezza confermano la sua versione. Nessuna immagine invece riprende Saracila, il clochard che ha fatto la deposizione chiave. Quella notte, secondo quanto si legge sul verbale, il clochard racconta: "Stavo dormendo nel mio solito posto quando venivo svegliato dalle voci di due giovani. Dopo pochi minuti arrivavanoo altri due uomini e si fermavano a parlare con i due giovani. Dopo un breve colloquio uno dei due diventava aggressivo. Io, per non farmi vedere, mi nascondevo e mi mettevo a dormire". 

 

I riscontri e le tracce - E' stato il luogotenente Francesco Del Prete, comandante della stazione Prati, a mettere in dubbio questa testimonianza. Al pm ha spiegato di non aver trovato traccia di quel clochard nella zona. Un'altra anomalia, verificata da "Repubblica", riguarda la dichiarazione ai carabinieri di Saracila di essere stato svegliato la mattina dopo dal portiere di un palazzo. Ma il quotidiano ha interrogato tutti i portieri degli edifici della zona senza trovare nessuno che confermasse quanto dichiarato dal clochard. 

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