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La carica dei "Gap", la gang clandestina che ripara illegalmente le buche a Roma

Nella Capitale agiscono i Gruppi Artigiani Prontointervento, cittadini benefattori che, di notte e senza alcun permesso, sistemano strade, ridipingono le strisce pedonali e raccolgono i rifiuti

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Da qualche tempo un'organizzazione clandestina, composta da una ventina di cittadini, si aggira di notte per le vie di Roma con un unico scopo: quello di rendere più decorosa la Capitale.

I Gap (Gruppi Artigiani Prontointervento) riempiono le buche, ridipingono le strisce pedonali e raccolgono i rifiuti che inondano la città. Le loro operazioni sono illegali, motivo per cui "lavorano" alle prime luci dell'alba col volto coperto da sciarpe e felpe.

I "gappisti" appongono sempre una firma, un logo con martello e cacciavite, a fianco di ogni riparazione. Il gruppo è solito lasciare anche volantini in cui si esortano i romani a seguire l'esempio. "Gap è una organizzazione segreta che invece di condurre azioni di sabotaggio, ripara laddove la burocrazia fallisce. Individua il tuo obiettivo, organizza e ripara: diventa tu stesso un gappista!", si legge nel volantino.

La sigla, Gruppi Artigiani Prontointervento, è anche un tributo ai partigiani dei Gruppi di Azione Patriottica, operativi a Roma tra il 1943 e il 1945 e suddivisi in otto zone operative. In un'intervista rilasciata al britannico The Guardian, un architetto 50enne "gappista" che utilizza lo pseudonimo di Renato, spiega: "Ognuno di noi aveva nonni o genitori partigiani. Vogliamo rendere loro onore".

Tra i primi "lavori illegali" dei "Gap" c'è la sistemazione, a dicembre, di una fontana degli anni '40 della scuola elementare Principe di Savoia. "L'idea è arrivata per caso", afferma un altro membro dell'organizzazione, Peppe. "Mio figlio frequenta quella scuola. Qualche mese fa sono arrivati gli addetti alla riparazione ma si sono occupati solo delle tubature, senza toccare la struttura. Così abbiamo deciso di intervenire", precisa. Spesso per portare a termine il lavoro è necessario violare le regole, come entrare di nascosto di notte nella scuola senza permesso, o bloccare una strada per sistemare le strisce. "Ci diciamo: facciamolo e vediamo cosa succede", prosegue Peppe.

A gennaio i "gappisti" hanno reimbiancato le strisce pedonali di una strada molto pericolosa. Attualmente stanno riparando il manto stradale di via Ostiense concentrandosi sul riempimento di una buca che puntualmente, quando piove, si riempie di acqua. Secondo i Gap le criticità di Roma non nascono con l'amministrazione Raggi: "Questa situazione è il risultato di problemi che si protraggono e sovrappongono da anni. Tutti i partiti che hanno governato Roma hanno la loro parte di responsabilità", commenta Nadir, un altro pseudonimo usato per nascondere l'identità di un altro gappista, attivista e architetto.

A chi sostiene che un gruppo come i Gap possa demotivare l'amministrazione a compiere il proprio dovere, i benefattori incappucciati rispondono che, al contrario, il loro operato punta a "dare una rinnovata spinta alle amministrazioni locali".