FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Covid, nuove proteste dei commercianti: corteo a Roma, A1 bloccata a Caserta

"Vogliamo riaprire", ribadiscono ad alta voce gli esercenti

Centinaia di commercianti, arrivati da tutta Italia, hanno preso parte a una nuova manifestazione organizzata al Circo Massimo di Roma. Gli esercenti chiedono una data certa per riaprire le attività chiuse a causa dell'emergenza Covid. Un'altra protesta ha visto invece coinvolti gli ambulanti della Campania che, con furgoni e camioncini, hanno bloccato la circolazione dell'autostrada A1 nei pressi di Caserta Nord. 

Durante il sit-in romano si sono registrati attimi di tensione quando all'improvviso un gruppo di manifestanti ha provato a lasciare il presidio per tentare di dirigersi in corteo verso piazza Montecitorio. L'iniziativa però è stata bloccata sul nascere dalla polizia, schierata in tenuta antisommossa. "Siamo una piazza tranquilla, pacifica, non siamo qui per fare scontri, siamo qui a testimoniare il disagio di una categoria dopo un anno", era stato il messaggio in avvio da parte degli organizzatori.

 

La protesta delle mutande a colori - "Libertà!" è stato il coro intonato a più riprese dai manifestanti, alcuni dei quali hanno alzato un filo di mutande gialle, arancioni e rosse - chiaro riferimento al sistema delle zone con cui da mesi il governo sta gestendo il contagio nelle differenti regioni - con la scritta: "L'Italia a colori ci ha lasciato in mutande, ma ora basta". Alla fine, dopo il blocco dell'area attorno al Circo Massimo e la chiusure di strade anche intorno a Montecitorio, una delegazione di cinque persone è stata ricevuta a Largo Chigi dal sottosegretario Deborah Bergamini.

 

Napoli, protesta dei commercianti contro la zona rossa: "Flash mob delle mutande per riaprire tutti"

Hanno scelto come simbolo della protesta le mutande, a sottolineare la disparità nelle chiusure tra categorie merceologiche per cui chi vende intimo può stare aperto e chi invece commercia in magliette no. Circa 150 donne (e pochissimi uomini) sono scese in strada a Napoli per il "flash mob della mutanda". Negozianti e commesse, cui si sono uniti anche molti clienti, appartenenti alle categorie più penalizzate dalle disposizioni anti-Covid (abbigliamento, gioielli e calzature), hanno formato una catena umana. Le signore, anziché tenersi per mano, si tenevano stringendo tra le dita uno slip da donna. "Perché le mutande non fanno venire il Covid, mentre vestiti, scarpe e gioielli sì", recita lo slogan più in voga tra i manifestanti.

Leggi Tutto Leggi Meno

 

La protesta campana - Non solo a Roma però sono andate in scena le proteste. Un nuovo stato di agitazione ha visto coinvolti gli esercenti della Campania, che sono tornati in strada per manifestare il proprio dissenso verso le attuali restrizioni. Gli ambulanti, con furgoni e camioncini, hanno bloccato la circolazione dell'autostrada A1 nei pressi di Caserta Nord.

 

Scene simili, sempre sull'A1 ma stavolta all'altezza di Orte, hanno visto protagoniste decine di persone che avevano preso parte alla manifestazione organizzata nella Capitale. "Vogliamo riaprire, senza fasce a colori e senza coprifuoco" la richiesta dei ristoratori scesi in strada: "Siamo stati a Roma e non ci hanno accolto. Noi dormiamo qua. Siamo stanchi di parlare, vogliamo tutelare il nostro lavoro".

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali