La Procura di Cassino ha aperto un fascicolo per istigazione: sequestrati gli smartphone dell'adolescente e di alcuni compagni
© Italy Photo Press
Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha disposto due ispezioni negli istituti frequentati da un ragazzo di 15 anni, Paolo, che trovato morto in casa l'11 settembre a Santi Cosma e Damiano, in provincia di Latina. Sul caso la Procura di Cassino aveva aperto un fascicolo con l'ipotesi di istigazione al suicidio, mentre il fratello dell'adolescente aveva scritto al ministro raccontando che Paolo era "perseguitato dai bulli" e che proprio questa situazione l'avrebbe spinto a uccidersi.
Il corpo del 15enne, originario di Cassino e residente con la famiglia a Santi Cosma e Damiano, è stato trovato nella sua abitazione l'11 settembre. Subito la Procura ha aperto un fascicolo nel quale è stata ipotizzata la violazione dell'Articolo 580: "Istigazione o aiuto al suicidio". Il sospetto, fin da subito, è stato quello che Paolo fosse bullizzato e che qualcuno, con il proprio comportamento, abbia spinto l'adolescente a togliersi la vita. Al tempo stesso la Procura ha disposto il sequestro dello smartphone e di tutti gli altri dispositivi elettronici utilizzati dal ragazzo, in modo da verificare eventuali vessazioni o pressioni di qualunque genere, in particolare nell'ultimo periodo della sua vita.
Dalle prime testimonianze è emerso che l'imminente rientro a scuola lo avrebbe prostrato, in uno degli ultimi messaggi nella chat di classe ha scritto: "Se dovessi arrivare tardi tenetemi il posto". La famiglia aveva intercettato le difficoltà del ragazzo e si era attivata. La Procura ora vuole capire se il decesso del 15enne sia stata una fatalità oppure sia stata conseguenza di pressioni esterne.
Dopo il suicidio del 15enne, il fratello ha scritto una lettera indirizzata al ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara e al premier Giorgia Meloni per denunciare gli episodi di bullismo che Paolo è stato costretto a vivere negli anni, e che alla fine lo hanno spinto al suicidio. Il fratello nella lettera, anticipata dal Messaggero, racconta come Paolo fosse "perseguitato dai bulli", con messaggi, scherzi, insulti. Sul caso indagano i carabinieri, i quali hanno sequestrato i telefoni di alcuni ragazzi suoi coetanei.
Poche ore dopo, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, esprimendo dolore e vicinanza alla famiglia del 15enne, ha fatto sapere che il ministero si è subito attivato predisponendo due ispezioni negli istituti che il ragazzo ha frequentato alle scuole medie e poi, attualmente, alla scuola superiore dove in questi giorni avrebbe dovuto iniziare il nuovo anno scolastico. Il ministro intende anche nelle prossime ore contattare la famiglia per esprimere la propria personale vicinanza e di tutto il mondo della scuola.