lo scontro in pedemontana

Chi era Domenica Russo, la maestra morta nell'incidente | Il dolore delle amiche: "Come una sorella, nessuno riesce a crederci"

Originaria di Napoli, la 43enne Domenica Russo si era trasferita in provincia di Varese per insegnare. Era molto stimata dai genitori e amata dai suoi alunni

20 Mag 2025 - 12:01
 © Facebook

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Si chiamava Domenica Russo l'insegnante morta nel drammatico incidente in Pedemontana, all'altezza della galleria di Lomazzo (Como). La donna aveva 43 anni e abitava a Sesto Calende (Varese), dove si era trasferita da Napoli. Insegnava alle scuole elementari Pascoli di Cazzago Brabbia e aveva accompagnato i bambini in gita al Museo del Cavallo Giocattolo di Grandate.

Incastrata tra le lamiere, morta sul colpo

 La scuola aveva noleggiato due pullman per portare tutti i bambini di tutta la scuola a godersi quella che avrebbe dovuto essere una giornata di gioia. Sul bus coinvolto nello schianto con un camion, con il successivo coinvolgimento di altri quattro mezzi, viaggiavano le classi prima e quarta, in tutto 35 bambini, oltre ai docenti. L'insegnante sedeva nelle prime file del pullman vicino all'autista ed è rimasta incastrata tra le lamiere. È morta sul colpo, ferito l'autista 60enne del mezzo trasportato in ospedale a Varese in codice giallo.

Sul pullman bimbi di 6/7 anni

 A Cazzago Brabbia i genitori dei bambini si sono radunati nella piazza del municipio per attendere notizie oltre all'arrivo del secondo pullman: alunni e docenti non hanno assistito all'incidente apprendendo dell'accaduto solo in un secondo momento. I genitori dei piccoli coinvolti nello schianto, accompagnati dagli altri genitori della scuola, hanno quindi raggiunto i figli, alcuni di soli 6 o 7 anni, negli ospedali dove sono stati trasportati: nessuno dei ragazzi ha riportato ferite gravi, per fortuna.

Maestra molto stimata e apprezzata

 L'insegnante, seppur di recente nomina, era molto stimata dai genitori e molto amata dai bambini. Dal suo profilo Facebook si evince la sua passione per il Napoli, l'amore per il compagno e la devozione per la sua professione

Scontro tra camion e bus con scolaresca nel Comasco

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© Italy Photo Press
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Il ricordo di colleghe e amiche Sono tanti, tantissimi i messaggi di cordoglio e ricordo per Nika, così chiamavano e conoscevano tutti Domenica Russo. 

“Dinamica, attiva, sempre col sorriso sulle labbra” è il ricordo di una collega, come riporta "QuiComo". Il quotidiano online racconta anche lo sfogo e il dolore di un'altra amica: "Dai primi istanti dove ho appreso le dinamiche di questa tragedia, inspiegabilmente non ho staccato gli occhi da notizie e aggiornamenti. Poi, mentre già dormivo per una giornata impegnativa a lavoro, c’è chi mi ha scritto e chiamato ripetutamente lasciandomi la cruda verità. Potevano passare mesi e bere un caffè al bar come se non ci fossimo mai persi di vista, cancellando anche divergenze che a volte avevamo come cane e gatto. Caffè interminabili dove ci si sfogava delle innumerevoli peripezie che questa vita al Nord ci riservava. Vita che in un lampo, una manciata di secondi di un bagliore di luce ti ha portato via dai tuoi affetti, dai tuoi cari, da una figlia, la tua ragione di vita stessa e dal tuo compagno di vita. Certe cose non si dicono perché lo si percepiscono, ti ho voluto bene più di una sorella, ma oggi più di ieri avrei voluto dirtelo più di ogni altra cosa. Buon viaggio Domenica Russo. Ciao Nika".

Sui social, Silvia, amica di lunga data la ricorda così 
"Perché mi chiedo? Tu, la mia rompi palle ma dal cuore grande, quante chiacchierate, quanti abbracci, sorrisi, e perché no, anche pianti. Ho condiviso gioie e dolori con te. Non riesco a crederci! mi mancherai".

Anche USB Scuola ha espresso dolore e sdegno per la tragedia, puntando il dito sulle condizioni del lavoro docente: "USB scuola esprime dolore e sgomento per la morte della giovane maestra, Domenica Russo, di soli 43 anni, in seguito al terribile incidente occorso all'autobus che trasportava suoi e altri bambini durante una gita scolastica. Una delle tante attività non retribuite, piene di responsabilità e di rischi che fanno parte di un mestiere fondamentale e spesso bistrattato".

 

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