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De Luca aveva chiesto un intervento del governo. Secondo una prima stima, sono circa 480 gli ettari danneggiati in tutta l'area interessata dalle fiamme
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E' stata dichiarata l'emergenza nazionale per l'incendio boschivo divampato sul Vesuvio. "Ho appena firmato il decreto per disporre, a supporto della Regione Campania, lo stato di mobilitazione straordinaria del servizio nazionale di Protezione civile", ha dichiarato il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci. "Il provvedimento - aggiunge - concordato con la Regione, si è reso necessario dopo il vasto incendio che sta interessando il Parco nazionale del Vesuvio". Musumeci ha raccolto l'appello lanciato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il rogo sta interessando in particolare la pineta di Terzigno, con il coinvolgimento della Riserva Integrale Tirone, nonché dei territori boschivi dei comuni di Trecase, Ercolano e Ottaviano, con un fronte che, al momento, ha raggiunto i 3mila metri e un'area di diverse centinaia di ettari bruciati. Scopo della richiesta, disporre di almeno altre sedici colonne mobili con moduli anti-incendio boschivo.
"L'intensità e l'estensione del rogo - scrive De Luca nella richiesta indirizzata al governo - stanno determinando diffuse criticità, con il coinvolgimento di un numero significativo di ettari di pineta e bosco, nonché la chiusura dei principali siti archeologici e l'interdizione al pubblico dei sentieri di accesso al Vesuvio". Al momento, la protezione civile della Regione Campania ha attivato "tutte le risorse dell'antincendio boschivo disponibili, con il dispiegamento, nella sola giornata odierna di 4 elicotteri regionali, oltre i 6 canadair e 1 elicottero Ericcson della flotta nazionale, e oltre 150 uomini a terra, compresi i vigili del fuoco.
"Non ci fermiamo perché la situazione può degenerare in qualsiasi momento. C'è stato un sorvolo nella parte alta del Monte Somma perché verso le 16:15 si stava alimentando un focolaio". Così il sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, sul posto per seguire le operazioni antincendio. Il primo cittadino ribadisce che "per le abitazioni non ci sono problemi ma dobbiamo salvare quanta più vegetazione possibile".
"Le fiamme avanzano e il Vesuvio continua a bruciare. Siamo di fronte a un'emergenza nazionale che impone una mobilitazione dell'intera filiera politico-istituzionale del Paese. Fate presto". È il messaggio lanciato da Mariateresa Imparato e Stefano Ciafani, presidenti regionale e nazionale di Legambiente. L'associazione ambientalista parla di una "mobilitazione civile" necessaria per unire tutte le istituzioni e creare un fronte comune a difesa dell’ambiente, definendo l’accaduto "una mattanza ambientale dalle proporzioni enormi, con danni incalcolabili e inestimabili".
Secondo una prima stima, aggiunge il sindaco, "sono circa 480 gli ettari danneggiati in tutta l'area interessata dalle fiamme. Abbiamo chiuso tutte le strade di accesso al Vesuvio". A Terzigno, nella palestra comunale, è attiva la cabina di coordinamento operativo, punto di riferimento per tutte le forze impegnate sul campo. Il fumo è visibile da sabato mattina anche sul versante dei Comuni della fascia costiera, come ad Ercolano. Frammenti di cenere si sono depositati su terrazze e balconi delle abitazioni.
La mobilitazione nazionale della Protezione Civile è un provvedimento straordinario previsto dalla legge italiana per fronteggiare emergenze di particolare gravità. Consente di attivare, su decisione del Governo, l’intervento coordinato di risorse, mezzi e personale provenienti da tutto il territorio nazionale, a supporto delle strutture locali già impegnate. Questa misura permette di accelerare le operazioni di soccorso e garantire un’efficace gestione dell’emergenza, anche in presenza di scenari complessi come incendi estesi, calamità naturali o eventi che mettono a rischio la sicurezza pubblica.