In coma a Bergamo per il coronavirus, si sveglia (e si salva) a Palermo: la vita di Ettore può ricominciare
Gli ultimi due tamponi sono negativi: il 61enne, magazziniere in pensione, continua a ringraziare gli angeli che gli hanno salvato la vita
Adesso sorride mentre parla e ringrazia infermieri e medici. Eppure le ultime cinque settimane per Ettore Consonni, magazziniere di Bergamo, sono state le più lunghe della sua vita. Il 5 marzo si era sentito male: la corsa in ambulanza verso l'ospedale, il coronavirus gli bloccava il respiro. Ma nelle rianimazioni lombarde non c'era posto, e così un aereo militare lo ha portato fino all'ospedale civico di Palermo. Ora è sveglio, in terapia intensiva. Di quello che accade non ricorda nulla. Ma tutto, per fortuna, è andato per il meglio.
Adesso, nella Sicilia che lui ha vissuto in un momento così difficile, Ettore vuole tornare, ma ovviamente da turista, con un segno visibile della sua riconoscenza: appena tornato a Bergamo si farà tatuare l'immagine della Regione che gli ha regalato una seconda vita.
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