Cosenza, incendiata l'auto di Ida Gattuso, sorella di Rino: è la seconda volta in due mesi
Ignoti hanno dato fuoco al suv parcheggiato sotto l'abitazione della donna, sorella dell'ex campione del mondo ed ex consigliere comunale
Nuova intimidazione ai danni di Ida Gattuso, sorella dell'ex calciatore ed attuale allenatore dell'Olympique Marsiglia Rino.
Dopo l'incendio dell'auto il 17 ottobre scorso, ignoti hanno dato fuoco anche alla seconda vettura della donna, un suv Opel Grand Land. La vettura, che è stata completamente distrutta dalle fiamme, era parcheggiata sotto la sua abitazione nella frazione di Schiavonea a Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza. Gli investigatori non hanno dubbi sulla natura dolosa dell'incendio.
I fatti
Nella notte tra giovedì 14 e venerdì 15 dicembre, Ida Gattuso è stata svegliata dalle fiamme della sua auto incendiata sotto casa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno spento il rogo, e i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano che hanno avviato le indagini su questo secondo episodio criminale. La donna in passato era stata consigliere dell'allora comune di Corigliano Calabro prima della fusione con Rossano.
Le parole del sindaco
Il fatto ha destato scalpore nel comune calabrese dove è arrivata anche la solidarietà dell’amministrazione locale. "Nell'esprimere nuovamente la solidarietà personale e dell’intera città a Ida e a tutta la famiglia Gattuso, vittima di un nuovo attentato incendiario, voglio sottolineare ancora una volta l'assurdità di questa situazione paradossale nella quale una città operosa, importante, con un tessuto produttivo e sociale tra i più vivi della Calabria si trova sistematicamente vittima di questi attentanti vigliacchi e balordi senza che lo Stato si interroghi veramente sul da farsi" ha dichiarato il sindaco.
"La nostra comunità non ne può più di rassicurazioni, di interventi spot, della totale disconoscenza e sottovalutazione del nostro territorio da parte delle autorità centrali. Ora basta" ha aggiunto Flavio Stasi, concludendo: "Ida, che ha svolto con dignità e passione un ruolo pubblico, perdonerà il mio sfogo in occasione del secondo episodio che la vede vittima, ma davvero ora ci siamo stancati. Pretendiamo interventi strutturali per garantire la serenità della nostra comunità, pretendiamo i servizi dignitosi che sarebbero garantiti ad una città come la nostra in qualsiasi parte del mondo".
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