Genova, rivolta dei detenuti nel carcere di Marassi
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Molti carcerati hanno scatenato il caos nella struttura, mentre polizia e carabinieri hanno circondato l'edificio in tenuta antisommossa. Poi, hanno spontaneamente interrotto le proteste e i disordini
E' terminata la rivolta nel carcere di Marassi, a Genova, con il bilancio di due agenti feriti portati in ospedale, due medicati sul posto e diverse celle devastate. Decine di detenuti si sono riversati in una sezione della casa circondariale dando vita a disordini, in cui alcuni agenti sono rimasti feriti. Sono intervenute diverse ambulanze del 118 e le forze dell'ordine, con polizia e carabinieri arrivati fuori dalla struttura in tenuta antisommossa, mentre il personale amministrativo è stato messo in sicurezza. La polizia locale ha invece chiuso l'area intorno all'edificio.
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Due degli agenti feriti sono stati portati all'ospedale Galliera, mentre i detenuti hanno protestato devastando un'ampia area del carcere e alcuni di loro hanno tentato di scavalcare il muro di cinta. Per i soccorsi sono intervenute quattro ambulanze e un'automedica.
Diversi carcerati sono usciti dalle celle e alcuni di loro hanno raggiunto la barriera che precede il muro di cinta. Altri sono saliti sui tetti, denunciando sevizie su uno di loro, che sarebbero avvenute martedì ad opera di altri carcerati.
"Grazie all'intervento di oltre cento agenti della polizia penitenziaria, molti dei quali provenienti da altre carceri liguri, i disordini sono finalmente rientrati - afferma il segretario generale di Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio -. Non ci sarebbero contusi tra i detenuti, mentre ingenti sarebbero i danni al piano terra della seconda sezione, che comprende anche aule scolastiche. Sarebbero ancora in corso le operazioni per rimettere in sicurezza il penitenziario".
"Abbiamo avviato immediatamente un canale diretto con prefettura, questura e le altre autorità competenti - ha detto il sindaco di Genova Silvia Salis -. Gli agenti della polizia locale, con le altre forze dell'ordine, lavorano alla messa in sicurezza della zona circostante e alla chiusura di alcune strade limitrofe, a presidio della cittadinanza e del territorio. Ringrazio polizia e forze dell'ordine ed esprimo totale solidarietà agli agenti della polizia penitenziaria e al personale coinvolto".