numeri in calo

Furti, la Cgia di Mestre: "In negozi e botteghe uno ogni sei minuti"

Nel 2017 sono state presentate quasi 90mila denunce. Costo economico per gli operatori commerciali di 3,3 miliardi di euro

31 Ago 2019 - 12:50
 © da-video

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In Italia ogni sei minuti avviene un furto in un negozio o in una bottega artigiana. Lo rivela l'Ufficio studi della Cgia di Mestre. Nel 2017, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, le denunce hanno sfiorato quota 90mila. Il costo economico per gli operatori commerciali è stimato essere intorno ai 3,3 miliardi di euro. Sebbene negli ultimi anni sia in calo, la frequenza con la quale viene compiuto il reato è comunque alta: dieci ogni ora, 246 al giorno.

Rispetto al 2014, anno in cui si è toccato il picco di quasi 106.500 denunce, la contrazione a livello nazionale è stata del 15,6 per cento, con punte di riduzione che oscillano tra il ventitre e il venticinque per cento in Veneto, in Piemonte, in Calabria e in Sardegna. Tra tutte le regioni d'Italia, dal 2014 al 2017 solo la Campania ha visto aumentare il numero di denunce (+2,7 per cento). "Questa decisa contrazione avvenuta a livello nazionale è riconducibile sia all'azione di prevenzione praticata dalla polizia e dai carabinieri, sia agli ingenti investimenti realizzati in questi ultimi anni dai negozianti e dagli artigiani nei sistemi di videosorveglianza e nei servizi forniti dagli istituti di vigilanza", ha spiegato Paolo Zabeo, coordinatore dell'Ufficio studi. "Tuttavia, non è da escludere che questi dati siano in parte condizionati anche dal rifiuto di molti negozianti di denunciare i furti subiti. Non sono pochi, infatti, i titolari di piccoli negozi che, dopo aver subito l’ennesimo taccheggio o la solita scorribanda, sono stati presi dallo sconforto e hanno deciso di non rivolgersi più alle forze dell’ordine".

La ricerca della Cgia di Mestre ha evidenziato anche quali tipi di attività vengono maggiormente colpite dai furti. "Profumerie, negozi di alimentari, di abbigliamento, in particolar modo quello sportivo, e di apparecchiature elettriche ed elettroniche", ha spiegato il segretario Renato Mason. "Nel mirino dei furti con destrezza, invece, finiscono prevalentemente i gioiellieri e gli orologiai, mentre gli autoriparatori e gli esercizi pubblici, come i bar, i ristoranti e le sale giochi, sono quasi sempre vittime di furti con scasso".

Oltre a quella del cosiddetto "prendi e scappa", le tattiche più utilizzate sono la rottura delle placche antitaccheggio e l'utilizzo di borse schermate. I malintenzionati, stando a quanto sottolineato da molti operatori, si organizzano per lo più in piccole bande da due-tre persone, specializzate e attrezzate con strumenti per staccare i dispositivi antitaccheggio, disturbatori di frequenze e magazzini dove conservare la refurtiva.

Analizzando il numero di reati denunciati da negozi e botteghe artigiane ogni centomila abitanti, la regione più colpita nel 2017 è stata l'Emilia Romagna, con oltre 233 furti. Seguono Toscana (215,4), Liguria (207), Lombardia (201,6) e Piemonte. Chiudono questa speciale classifica Molise (70,3), Calabria (57) e Basilicata (36,3). Il dato medio nazionale è stato pari a 148,6. Osservando invece la percentuale di furti i cui responsabili non vengono consegnati all'Autorità giudiziaria, nel 2017 è stata la Campania la regione più interessata, con l'86 per cento dei delitti di cui non si è scoperto l'autore. Seguono Puglia (81,3 per cento) e Calabria (80,6 per cento). Le aree più virtuose sono state la Sardegna (67,7 per cento), la Valle d’Aosta (67,2 per cento) e il Trentino Alto Adige (66,2 per cento). La media nazionale si è attestata al 76 per cento.

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