La storia miracolosa

Fulmine sul Monte Cimone colpisce runner, abiti bruciati e attrezzatura fusa: "Solo un fastidio all'orecchio"

Un runner toscano di 35 anni colpito da un fulmine durante la gara trail Cima Taruffi sul Monte Cimone: miracolato, con solo danni agli indumenti e fastidi temporanei

13 Ago 2025 - 06:38
 © Tgcom24

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Leonardo Nistri, 35 anni, di Prato, stava partecipando alla Cima Taruffi Trail quando, a quasi duemila metri di quota, un fulmine lo ha colpito a distanza ravvicinata. Era il 26 luglio, lungo il crinale dell'Appennino tosco-emiliano, quando la scarica elettrica è caduta a un metro da lui, facendolo svenire all'istante. I soccorritori e alcuni partecipanti, raggiungendolo, hanno temuto il peggio. E invece, dopo l'intervento del Soccorso alpino e il trasporto in elicottero al Maggiore di Bologna, l'atleta si è risvegliato praticamente illeso. Solo un leggero fastidio all'orecchio e un ricordo indelebile di quei secondi che potevano trasformarsi in tragedia. La violenza dell'impatto ha bruciato e bucato i vestiti, sciogliendo le punte delle bacchette da trekking, ma non ha fermato la voglia di correre del trail runner toscano, già pronto a tornare alle gare a settembre.

L'incidente durante la Cima Taruffi Trail sul Monte Cimone

 Il maltempo aveva cominciato a farsi sentire quando Leonardo affrontava uno dei tratti più esposti del percorso. Improvvisamente, un fulmine ha colpito il terreno a pochissima distanza. La scarica, incanalandosi anche attraverso il metallo delle bacchette, lo ha investito lateralmente, provocando una perdita di conoscenza. Alcuni corridori, arrivati poco dopo, lo hanno trovato riverso a terra e privo di sensi. In quei momenti concitati, molti hanno pensato che non ci fosse più nulla da fare. L'allerta meteo non era in vigore per quell'area, ma le condizioni in quota sono cambiate rapidamente, trasformando una gara sportiva in una prova di sopravvivenza.

Vestiti bruciati e bacchette sciolte dopo la scarica elettrica

 La potenza della scarica si è impressa sugli oggetti personali dell'atleta. Le punte delle bacchette si sono sciolte, i vestiti e il cappellino hanno riportato strappi e fori visibili, come bruciati dall'interno. Leonardo ha deciso di conservare quegli indumenti, diventati testimonianza concreta di quanto accaduto. “Li tengo come ricordo – ha spiegato – perché ancora oggi faccio fatica a spiegarmi come sia possibile essere qui a raccontarlo”. La strumentazione tecnica e parte dell'attrezzatura sono state rese inutilizzabili, ma il danno più evidente resta l'impatto visivo dei tessuti lacerati e anneriti.

Soccorso alpino ed elicottero: il salvataggio del runner

 L'intervento del Soccorso alpino dell'Emilia-Romagna e dei sanitari del 118 è stato immediato. L'elicottero ha trasportato l'atleta al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna, dove è stato sottoposto a esami approfonditi. Al risveglio, le sue condizioni erano sorprendentemente buone: solo un fastidio persistente all'orecchio, dovuto al boato dell'esplosione elettrica, e qualche crampo. Dopo alcuni giorni di riposo e una settimana di lieve debilitazione fisica, Nistri ha ripreso progressivamente la sua routine di allenamento. Ha espresso pubblicamente la propria gratitudine a medici, soccorritori e ai circa cento volontari che hanno collaborato alle operazioni di salvataggio.

"Un colpo di fortuna": la testimonianza di Leonardo Nistri

 "È stato un colpo di fortuna – racconta a diversi media locali – forse non era il mio momento". Parole che condensano la consapevolezza di essere scampato a un evento potenzialmente letale. Nonostante lo spavento e i danni materiali, la passione per il trail running non si è affievolita. Anzi, Leonardo è già iscritto a una nuova gara prevista per settembre. La vicenda ha attirato l'attenzione della comunità sportiva e non solo, diventando un monito sull'importanza di valutare le condizioni meteorologiche in montagna e di non sottovalutare i rischi legati alle tempeste elettriche.

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