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Trieste, il narcoboss torna libero per un errore del pm: a rischio estradizione e processo

Angel Martinez Quiroz era stato arrestato nell'ambito di una maxi operazione antidroga coordinata dalla guardia di finanza. Ma ora lascerà il carcere di Bogotà perché sono scaduti i termini della custodia cautelare

Trieste, il narcoboss torna libero per un errore del pm: a rischio estradizione e processo - foto 1
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A Trieste la direzione distrettuale antimafia ha lasciato scadere i termini della custodia in carcere di Angel Martinez Quiroz, uno dei componenti di spicco di un potentissimo cartello di narcotrafficanti colombiani, il "clan del Golfo".

Un errore che costa caro: il boss, 68 anni, era stato arrestato nel 2022 nell'ambito di una maxi operazione antidroga coordinata dalla guardia di finanza ed era stato sottoposto a fermo a Medellin, in Colombia, proprio sulla base dell'ordine di cattura emesso dal gip del tribunale triestino. E ora sarà scarcerato.

 

Il sequestro di 4,3 tonnellate di cocaina - L'operazione, come racconta Il Messaggero, era scattata il 7 giugno 2022 ed si era trattato di una delle più grandi operazioni antidroga in Italia, che aveva portato a 38 arresti totali e al sequestro di 4,3 tonnellate di cocaina (per un valore sul mercato di oltre due miliardi di euro). Angel Martinez Quiroz concordava dalla Colombia le spedizioni che poi arrivavano, dopo aver attraversato l'Oceano Atlantico, a Trieste e da lì raggiungevano poi Milano in una complessa rete che coinvolgeva trafficanti sloveni, croati, olandesi e bulgari. 

 

Il finanziere infiltrato - Ed era stato proprio il lavoro della guardia di finanza a contribuire in modo decisivo allo smantellamento della rete criminale. Un finanziere del Gico era addirittura riuscito a infiltrarsi, a "risultare" un emissario del "clan del Golfo" e ad arrestare, dopo aver finto una trattativa, il titolare di un servizio di import-export che avrebbe dovuto garantire la spedizione di cocaina nascosta in trivelle da miniera.

 

 

La possibile collaborazione - Il pm titolare dell'indagine poi aveva ricevuto anche la richiesta di collaborazione da parte degli avvocati dei narcos, i quali si erano detti disponibili a collaborare con l'autorità giudiziaria in vista dell'udienza preliminare. A marzo i legali avevano presentato un'istanza al gip di Trieste per la "revoca della misura cautelare in carcere, in attesa della definizione del procedimento di estradizione, o in subordine la modifica con una misura meno afflittiva". 

 

"Occasione persa per la giustizia" - Angel Martinez Quiroz avrebbe dato, sempre secondo i legali, il consenso all'estradizione chiedendo i domiciliari in cambio del carcere. Ed è stato proprio uno degli avvocati, Alexandro Maria Tirelli, che ha parlato di "occasione persa per la giustizia", a spiegare che il boss era disposto "a giungere alla cooperazione con la Dda e gettare luci sulle trame di un traffico internazionale di quella portata".

 

Estradizione e processo - La decorrenza del termine di custodia ovviamente cambia completamente le carte in tavola e non è detto si potrà mai arrivare a un processo. E anche l’estradizione, in base a un accordo tra Italia e Colombia per cui non può essere richiesta più di una volta per il medesimo procedimento penale, non è detto avvenga mai. 

 

L'ordine di scarcerazione - L'avvocato ha comunque, confermando la scarcerazione, ha comunque ribadito che Angel Martinez Quiroz "intende continuare nel suo atteggiamento collaborativo con la procura". Intanto il gip del tribunale di Trieste ha emesso l'ordine di scarcerazione provvisorio inviandolo al ministero dell'Interno, che a sua volta lo trasmetterà alle autorità colombiane. 

 

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