Caso Liliana Resinovich, il marito difende il figlio: "Non ha mai chiesto e ricevuto soldi da noi"
A "Mattino Cinque News" l'intervista a Sebastiano Visintin replica alle insinuazioni del cognato che ha parlato di "interessi economici"
"Mio figlio non vedeva Lilly da almeno tre anni, non ha mai chiesto né avuto soldi da noi". Così, in esclusiva a "Mattino Cinque News", Sebastiano Visintin replica alle insinuazioni del cognato Sergio, che, in un memoriale inviato spontaneamente alla Procura, ipotizzava un movente di natura economica nel giallo della morte di Liliana Resinovich.
Secondo quanto trapelato dal documento, il figlio del marito chiedeva continuamente soldi al padre, che girava quelle richieste alla moglie: non solo affitto e bollette, ma anche tempo libero e viaggi. Non è, tra l'altro, l’unico a puntare sul movente economico: già nei giorni successivi alla scomparsa di Liliana, un cugina della donna aveva suggerito di seguire la pista del denaro.
"La situazione è drammatica perché mio figlio è stato colpito nel vivo, nella sua vita, nella sua famiglia", aggiunge l'uomo. "È stato per lui un trauma molto forte. Sta male, è rimasto veramente scioccato per ciò che è successo".
Poco dopo la trasmissione di Canale 5 mostra un video recente, in cui Visintin e la moglie si scambiano un bacio sfuggente: lui prova a baciarla sulla bocca, lei si gira e gli porge la guancia. Era l'indizio di una crisi tra i due?
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali