In missione di salvataggio

Fregata Virginio Fasan, la nave "ammazzadroni" dedicata a un eroe italiano: tutte le curiosità

Dal Mar Rosso alla Flotilla: la storia della fregata della Marina che ha abbattuto droni, fermato pirati e porta il nome di un eroe della Seconda guerra mondiale

24 Set 2025 - 14:35
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La fregata multiruolo Virginio Fasan è oggi sotto i riflettori per la missione disposta dal ministro della Difesa Guido Crosetto, che l'ha inviata a soccorrere gli italiani coinvolti nella vicenda della Flotilla. L'unità, già impegnata in operazioni nel Mediterraneo, si è diretta verso l'area di crisi a nord di Creta. Ma questa nave della Marina Militare non è nuova a missioni delicate: nel Mar Rosso ha abbattuto un drone ostile, in Somalia ha contribuito alla cattura di pirati e porta un nome che custodisce memoria e coraggio, quello di Virginio Fasan, eroe caduto nella Seconda guerra mondiale.

La missione per la Flotilla ordinata da Crosetto

 Il ministro Guido Crosetto ha autorizzato l'intervento immediato della fregata Fasan per garantire la sicurezza dei cittadini italiani presenti nella "Sumud Flotilla", attaccata con droni e ordigni non letali durante la navigazione verso Gaza. Al momento della disposizione, la nave si trovava nel Mediterraneo orientale, dove era già impegnata nell'operazione "Mare Sicuro". La sua presenza in quell'area si è rivelata decisiva per fornire un supporto rapido e credibile, grazie alle capacità multiruolo che la contraddistinguono.

La nave che ha abbattuto un drone nel Mar Rosso

 Il soprannome "ammazzadroni" nasce da un episodio recente. Nell'aprile 2024, la Virginio Fasan abbatté un drone ostile mentre scortava un mercantile nel Mar Rosso, nei pressi dello stretto di Bab el-Mandeb. Il velivolo senza pilota fu neutralizzato con un cannone OTO Melara da 76/62 mm dotato di sistema Strales, specializzato nella difesa antimissile. L'azione, confermata dalla Marina Militare, segnò un punto di svolta: per la prima volta una nave italiana interveniva in modo diretto contro un UAV in un'operazione reale, a protezione della navigazione commerciale minacciata dai ribelli Houthi.

La lotta ai pirati nelle acque della Somalia

 Già nel 2017, la fregata era stata protagonista nell'Oceano Indiano, dove partecipava all'operazione europea Atalanta contro la pirateria. In quell'occasione intercettò un gruppo di sospetti pirati somali dopo una serie di attacchi a pescherecci e mercantili. Un team di fucilieri della Marina intervenne con l'elicottero imbarcato, consentendo la cattura di sei uomini armati. L'episodio consolidò la reputazione della Fasan come nave pronta ad affrontare scenari complessi, dalle acque africane al Medio Oriente.

Chi era Virginio Fasan, l'eroe a cui è dedicata la fregata

 La nave porta il nome di Virginio Fasan, capo meccanico di terza classe nato a Treviso nel 1914. Cresciuto in una famiglia modesta, si arruolò giovanissimo nella Marina Militare, specializzandosi nella conduzione e manutenzione dei macchinari di bordo. Durante la Seconda guerra mondiale fu imbarcato sul cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi, una delle unità più attive nelle missioni di scorta e pattugliamento nel Mediterraneo. Il 9 settembre 1943, all’indomani dell'armistizio, il Vivaldi tentò di raggiungere la Sardegna per unirsi ad altre forze italiane. Venne però attaccato da aerei tedeschi e colpito duramente. Nonostante i gravi danni, l'equipaggio continuò a combattere fino a quando la nave, ormai in fiamme e irrimediabilmente compromessa, fu autoaffondata per non cadere in mani nemiche. In quell’azione Fasan perse la vita, restando al suo posto di combattimento fino all’ultimo.

Per il coraggio dimostrato, gli fu conferita dapprima la Medaglia d’Argento e successivamente la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Il suo sacrificio venne ricordato come esempio di dedizione e fedeltà al dovere, e la Marina decise di intitolargli una delle sue fregate più moderne. Ogni volta che la Virginio Fasan solca i mari, porta con sé non solo la tecnologia più avanzata, ma anche l’eredità morale di un marinaio che scelse di resistere fino all’estremo.

Tecnologia, armi e curiosità della "multiruolo" italiana

 La Virginio Fasan è la seconda fregata della classe FREMM Bergamini, ma la prima realizzata in configurazione antisommergibile (ASW). Varata nel 2012 ed entrata in servizio nel 2013, è lunga quasi 145 metri e può raggiungere i 27 nodi di velocità. Ha un equipaggio standard di circa 170 persone ed è equipaggiata con sistemi di ultima generazione:

  • missili superficie-aria Aster 15/30
  • missili antinave Teseo Mk2/A
  • siluri MU-90 per la caccia ai sottomarini
  • due cannoni OTO Melara da 76/62 mm ad alta cadenza di fuoco.

La sua propulsione ibrida diesel-elettrica e a turbina le garantisce grande autonomia, fino a 6.000 miglia a 15 nodi. Sullo stemma campeggia il motto latino "In aleis strenua – in pugna invicta", ovvero "valente nei rischi, invitta in battaglia", a richiamare la sua vocazione di nave sempre pronta alle sfide.

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