quartiere San Siro

Sospetto focolaio di legionella a Milano, un morto e otto ricoverati

Nel quartiere San Siro l'Ats indaga sull'origine dei contagi e avvia campionamenti nelle abitazioni e nei punti considerati sensibili

17 Nov 2025 - 18:04
 © ansa

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Un sospetto focolaio di legionella è stato identificato nel quartiere di San Siro, a Milano nell'area di via Rembrandt. I casi segnalati, sottolineano da Ats Milano, sono undici che "presentano fattori di rischio predisponenti per l'infezione da legionella". Una persona è morta e otto sono al momento ricoverate. Sono iniziate le indagini per trovare la causa del contagio con campionamenti nelle abitazioni, di cui si attendono i risultati di laboratorio, e si stanno valutando altri "luoghi sensibili" del quartiere. "La legionella - sottolinea l'Agenzia di Tutela della Salute - è un batterio che vive negli ambienti acquatici da cui può diffondersi nella rete idrica delle abitazioni e di altri impianti. Il contagio avviene esclusivamente attraverso l'inalazione di minuscole gocce (aerosol) di acqua contaminata. Non è possibile il contagio da persona a persona, né bevendo l'acqua". 

Come si trasmette la legionella e quali sono i fattori di rischio

 La legionella è un batterio che vive negli ambienti acquatici e può diffondersi nelle reti idriche domestiche e negli impianti che generano aerosol. L'Ats ribadisce che il contagio avviene esclusivamente attraverso l'inalazione di piccolissime gocce d'acqua contaminate. Non è possibile contrarre la malattia attraverso la semplice ingestione di acqua né tramite il contatto diretto tra persone. Tra i fattori di rischio più comuni rientrano la presenza di impianti datati o poco manutentati, l'accumulo di calcare o sedimenti nei tubi e l'utilizzo di climatizzatori o docce che producono vapori. La presenza di condizioni di salute predisponenti, come età avanzata o patologie respiratorie, può aumentare la vulnerabilità all'infezione.

Le misure di prevenzione e le raccomandazioni delle autorità sanitarie

 In attesa dei risultati dei campionamenti, l'Ats invita i residenti della zona ad adottare alcune precauzioni utili a ridurre il rischio di esposizione alla legionella. Tra queste, far scorrere l'acqua calda e fredda per alcuni minuti prima dell'uso, effettuare una pulizia accurata dei diffusori delle docce e mantenere in efficienza gli impianti domestici. L'agenzia raccomanda inoltre di evitare l'utilizzo di apparecchi che generano aerosol in ambienti poco ventilati. Le autorità sottolineano che tali indicazioni sono misure preventive standard e non implicano, allo stato attuale, la presenza confermata di una singola fonte di contaminazione.

Quali sono i sintomi più comuni dell'infezione da legionella?

 L'infezione da legionella si manifesta con un quadro clinico che può variare da una forma simil-influenzale a una polmonite più complessa. I sintomi più frequenti includono febbre alta, brividi, tosse secca o produttiva e difficoltà respiratoria. In molti casi il paziente avverte anche dolori muscolari, mal di testa e un senso generale di affaticamento. Talvolta possono comparire disturbi gastrointestinali come nausea o diarrea. La comparsa dei sintomi avviene generalmente entro due o dieci giorni dal contatto con l'aerosol contaminato, ma in alcune situazioni il periodo di incubazione può protrarsi leggermente. La diagnosi richiede un confronto clinico con altre forme di polmonite, motivo per cui il riconoscimento precoce dei segnali è importante per avviare la terapia adeguata.

Quali categorie di persone sono più a rischio di infezione?

 Alcune categorie risultano più esposte allo sviluppo di sintomi severi in caso di contagio da legionella. Tra queste, le persone anziane, i fumatori e chi presenta patologie croniche respiratorie o cardiache. Rientrano tra i soggetti vulnerabili anche i pazienti con sistema immunitario compromesso o coloro che assumono terapie che riducono la risposta immunitaria. Le autorità sanitarie sottolineano che l’infezione può colpire anche persone in buona salute, ma in misura minore. Gli esperti raccomandano particolare attenzione alla manutenzione degli impianti idrici e alla corretta gestione degli apparecchi che generano aerosol nelle strutture frequentate da individui a rischio, come case di cura e ospedali.

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