FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Firenze, donna affetta da sclerosi multipla licenziata per aver superato i sei mesi di assenza per malattia

Faceva la cassiera part-time: "Mi aiutava a vivere meglio - dice - Così per un poʼ riuscivo a dimenticare la mia malattia". Presentato il ricorso. Il caso rischia di finire in Parlamento

Firenze, donna affetta da sclerosi multipla licenziata per aver superato i sei mesi di assenza per malattia - foto 1
ansa

A Vinci, nel Fiorentino, una donna affetta da sclerosi multipla è stata licenziata da una nota catena di supermercati per aver superato i sei mesi di congedo nei quali si è sottoposta a un trapianto al midollo osseo e a un ciclo di chemioterapia.

Come riportato da La Repubblica, la 45enne, Stefania Grotta D'Auria è sempre riuscita a lavorare come cassiera part-time nonostante la malattia. "Mi aiutava a vivere meglio. Non solo dal punto di vista economico: mi faceva sentire uguale agli altri. Così per un po' riuscivo a dimenticare" ha detto.

Dopo le cure (terminate a gennaio), la donna è rimasta a casa per sei mesi di convalescenza continuando ad aggiornare l'azienda sulle sue condizioni di salute. Poi, inaspettata, la lettera di licenziamento. "Quando ho saputo che avrei dovuto subire un trapianto, lo scorso autunno, ho chiamato l'ufficio personale per avere informazioni sui certificati medici da presentare", ha sottolineato la 45enne. "Mi è stato detto di stare tranquilla, e che in caso di necessità sarebbero stati loro a contattarmi". E invece non è stato così.  

Stefania è considerata nella categoria protetta dei lavoratori, ma ciò non ha fermato l'azienda a procedere con il licenziamento. La donna ha denunciato il caso alla Filcams Cgil poiché dopo 180 giorni di malattia il lavoratore ha diritto a chiedere fino a un anno di aspettativa. Niente stipendio ma posto di lavoro garantito. "Adesso mi aspetto una risposta - ha annunciato - ci sono 15 giorni di tempo per revocare il licenziamento, altrimenti dovremo proseguire per vie legali". 

Un provvedimento "grave e inaccettabile - ha dichiarato Massimiliano Fabozzi della Cgil - sarebbe bastato che la filiale le chiedesse di fare domanda per l'aspettativa, purtroppo però, mi auguro solo per negligenza, nessuno lo ha fatto".  Oltre agli scioperi indetti dai sindacati, il caso rischierebbe anche di finire in Parlamento dopo che il senatore del Pd Dario Parrini ha annunciato un'interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro Luigi Di Maio.