Speciale Il caso Giulia Cecchettin
COLPITO CON UN PUGNO

Filippo Turetta aggredito in carcere a Verona | Gino Cecchettin: "La violenza non è la giusta risposta"

Il responsabile dell'aggressione sta scontando una condanna definitiva per omicidio e tentato omicidio: qualche giorno prima aveva espresso disappunto per la presenza del 23enne tra i detenuti della sua sezione

18 Set 2025 - 11:44
 © Ansa

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Filippo Turetta sarebbe stato aggredito nel carcere veronese di Montorio da un altro detenuto, di 55 anni, che lo avrebbe colpito con un pugno. L'aggressione sarebbe avvenuta ad agosto, nella quarta sezione del carcere, dove il giovane condannato all'ergastolo in primo grado per l'uccisione di Giulia Cecchettin era stato trasferito dopo un periodo nella sezione "protetta". L'aggressore sta scontando una condanna definitiva per omicidio e tentato omicidio.

Il responsabile dell'aggressione in isolamento e trasferito in una cella singola

 La vicenda è stata riportata da L'Arena. Il responsabile dell'aggressione avrebbe espresso alcuni giorni prima disappunto per la presenza di Turetta tra i detenuti della sua sezione. Dopo l'episodio di violenza, ne è stato disposto il trasferimento in cella di isolamento per 15 giorni. Dopo una settimana in isolamento il detenuto sarebbe quindi stato trasferito in una cella singola, danneggiata però da colui che l'aveva occupata in precedenza; avrebbe chiesto di essere nuovamente trasferito e contemporaneamente, per protesta, avrebbe smesso di bere e mangiare, rifiutandosi anche di prendere i farmaci che gli sono stati prescritti.

Gino Cecchettin: "La violenza non è la giusta risposta"

 Gino Cecchettin ha condannato l'aggressione contro il 23enne condannato per l'omicidio della figlia Giulia. "Non penso che la violenza sia la risposta ed è il messaggio che vorrei dare: non mi fa sentire felice il fatto che Turetta sia stato aggredito, perché ancora una volta vuol dire che dobbiamo lavorare", ha affermato. "Sono da condannare anche questi atti e noi ci muoviamo in senso opposto - ha aggiunto - e vorremmo far capire alle persone che i sentimenti che portano a questo sono sbagliati e da condannare".

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