Meta chiude i canali 

Sui social non sarà più possibile chattare con gli avatar dei killer più famosi

Stop alle interazioni con i cloni criminali che hanno incuriosito migliaia di utenti: 57.908 le chat con l'avatar di Turetta, 57.591 con quello di Bossetti, 1.294 con quello del Mostro di Firenze. Il colosso Usa: "Violate le nostre policy"

02 Set 2025 - 14:13
 © Tgcom24

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Meta stacca la spina ai chatbot più inquietanti dei social. Non sarà più possibile avere accesso a quelli che consentivano di interagire con gli avatar dei serial killer dal Mostro di Firenze, a Filippo Turetta fino a Massimo Bossetti: quindi non si potranno più mandare messaggi o chiedere suggerimenti a quei cloni criminali che avevano incuriosito migliaia di utenti. Soltanto con Turetta erano state rilevate 57.908 chat, 57.591 quelle con Bossetti, 1.294 le conversazioni con il Mostro di Firenze. 

È arrivata la conferma da parte del colosso americano. Meta ha chiuso i canali incriminati a seguito di un'indagine interna che ha preso avvio proprio per verificare violazioni simili a casi precedenti denunciati a livello internazionale. L'infrazione? L'impersonation, ossia riprodurre senza autorizzazione l’identità di una persona reale. È una pratica vietata e rischiosa, perché imita il modo di pensare, di rispondere e di comportarsi di qualcuno, con conseguenze ancora più gravi se riguarda criminali noti. Meta conferma che adesso questi chatbot non esistono più, ma il colosso invita a inviare segnalazioni di ogni abuso tramite l'opzione "Finge di essere qualcun altro". 

"Questi personaggi basati sull'intelligenza artificiale sono stati creati dagli utenti e hanno violato le Policy di Meta AI Studio, e per questo li abbiamo rimossi dalla piattaforma. Continuiamo a lavorare per migliorare i nostri prodotti, affinando il nostro approccio all'applicazione delle nostre policy mentre ci adattiamo alle nuove tecnologie. Gli utenti possono segnalare i personaggi IA che sospettano possano violare le nostre regole e prenderemo i provvedimenti necessari", ha affermato un portavoce della società americana. 

Stop anche alle chat con gli avatar sui temi sensibili

 E non si tratta dell'unica novità per Meta: la società di Mark Zuckerberg ha aggiornato i chatbot per proteggere gli adolescenti negli Stati Uniti: Gli avatar IA non potranno più parlare con i più giovani di temi sensibili come autolesionismo, suicidio, disturbi alimentari o conversazioni sentimentali. La decisione è stata presa in seguito ad alcune polemiche che sono state scatenate da un rapporto investigativo di Reuters, che aveva sottolineato come in passato questi assistenti virtuali potessero avere interazioni con minorenni su argomenti sessuali, e aveva acceso l'attenzione del Senato USA e di una coalizione di quarantaquattro procuratori generali statali. Meta ha ammesso l'errore, aggiornando le policy e rafforzando le protezioni. 

"Con la crescita della nostra comunità e l'evoluzione della tecnologia, continuiamo a scoprire come i giovani interagiscono con questi strumenti e a rafforzare di conseguenza le nostre protezioni", spiega Stephanie Otway, portavoce di Meta. "Limitiamo per ora l'accesso a un gruppo selezionato di personaggi IA".

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