Ancora in fase di sviluppo, "Ask Meta AI" promette di riconoscere e segnalare le notizie non attendibili
© ansa
Se è vero, come garantisce una recente indagine di AstraRicerche, che ben otto italiani su dieci faticano a riconoscere le fake news forse abbiamo davvero bisogno d'aiuto. Deve averlo pensato anche Meta, la holding di cui fanno parte app come Facebook, Instagram e WhatsApp, che ha deciso di trovare qualcuno da cui farci dare una mano nella lotta alla disinformazione. Si tratta della sua intelligenza artificiale, con cui possiamo chattare direttamente dalla app di messaggistica ormai da marzo: Meta AI.
Presto i tre miliardi di utenti di WhatsApp in tutto il mondo potranno domandare all'intelligenza artificiale di Meta se quella notizia che gli è stata inoltrata da un amico o un parente sia una bufala o meno. La funzionalità è ancora in fase di test ma è stata provata nell'ottica di un prossimo aggiornamento di Android. Da quello che emerge dalla beta 2.25.23.24 sarà presto estremamente facile chiedere al nostro assistente virtuale di appurare la veridicità della notizia, anche se bisognerà stimolarlo compiendo domande dirette e circostanziate.
Secondo le indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera sarà ancora più intuitivo anche "evocare" Meta AI, raggiungibile attraverso una nuova comoda scorciatoia richiamabile dal menù a tendina che si aprirà cliccando sul messaggio contenente la potenziale fake news.
Non è la prima volta che la società fondata e guidata da Mark Zuckerberg prova a trovare dei rimedi alla proliferazione di notizie inventate sulla propria piattaforma più frequentata. Già da diverso tempo ormai gli utenti di WhatsApp hanno infatti familiarità con quell'"inoltrato più volte" che appare in molti casi come una spia di possibili fake news spammate a ripetizione. Ma va detto che c'è anche chi evidenzia come Meta abbia spesso mantenuto un atteggiamento ambivalente nella lotta alla disinformazione, si pensi alla scelta di cessare il proprio programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. "Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X", aveva annunciato Zuckerberg, facendo sollevare dubbi sulla bontà di una simile iniziativa. Dubbi che sorgono anche ora, alla scoperta che l'intelligenza artificiale sarà deputata ad aiutare nella scoperta delle fake news.
Le voci critiche sulla nuova funzionalità partono tutte da una domanda piuttosto semplice, quasi ovvia: "Siamo sicuri di poterci fidare di Meta AI se questa agisce senza il supporto di un elemento umano che gli faccia appunto da fact-checker?". Il sospetto di chi nutre dubbi è che l'intelligenza artificiale non sia ancora pronta per il momento a gestire la responsabilità di scoprire in autonomia se una notizia sia attendibile o meno, soprattutto se chi fabbrica a monte queste bufale dovesse scoprire come "imbrogliarla". Meta tuttavia sta ritardando l'uscita di questa funzionalità per tutti proprio per evitare che la furbizia umana abbia la meglio e promette di garantire un alleato sicuro e affidabile contro la disinformazione.