Fase 2, riaperture confini a rischio per Lombardia e Piemonte
Dal 3 giugno dovrebbero essere autorizzati gli spostamenti tra le diverse regioni, ma alcune del Nord-Ovest sono a rischio per lʼalto numero di contagi e la decisione potrebbe slittare di una o due settimane
E' sul 3 giugno il vero nodo tra governo e Regioni in merito alle riaperture dei confini. E' in questa data, infatti, che dovrebbero essere autorizzati gli spostamenti tra le diverse regioni. Ma non tutte potrebbero avere il via libera: Lombardia, Piemonte e forse anche l'Emilia-Romagna potrebbero decidere di far slittare la riapertura di una o due settimane. Il motivo è dovuto all'alto numero di contagi presenti soprattutto nel Nord-Ovest.
I dati fondamentali per stabilire se potranno essere autorizzati o meno gli spostamenti, secondo il Corriere della Sera, arriveranno il 29 maggio, ma non sarà quello il giorno della decisione. Gli esperti si prenderanno infatti almeno altre 24-36 ore per vedere l'andamento della curva e solo allora si riunirà il governo: è probabile che la decisione arrivi tra l'1 e il 2 giugno.
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Molti diversi governatori del Sud, infatti, temono l'arrivo di persone dalle zone più colpite dal coronavirus. Sotto osservazione, dunque, sempre il Nord-Ovest e alla fine non è affatto escluso che si possa seguire la linea dei due binari: uno per la Lombardia (e per altre regioni a rischio), uno per il resto d'Italia. "La curva continua a piegarsi dal lato giusto, ma serve cautela", ripete il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, nei giorni scorsi ha ricordato che "probabilmente sarà consentito lo spostamento dal 3 giugno" monitorando e classificando le regioni in base al rischio: basso, medio o alto rischio. "Se una regione è ad alto rischio di sicuro non potrà ricevere ingressi dalle altre".
De Micheli: "A metà settimana valutazione sull'apertura del 3" Sulla questione è intervenuta anche il ministro delle
Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli. "Bisongna aspettare i dati, noi abbiamo deciso un metodo con le Regioni, che ci sembra quello più corretto anche nei confronti delle persone, che è il metodo della assoluta e totale trasparenza. Le Regioni ci forniscono giorno per giorno i dati sui contagi e tutti i dati sanitari e il Ministero della salute fa la valutazione dei dati. Quindi a metà di questa settimana si fara una valutazione sulla riapertura dei confini regionali", ha detto ad "Agorà" su Rai3.
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