Se la messa alla prova, dopo essere stata accettata dal gip, avrà esito positivo il procedimento si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati ipotizzati a carico di John Elkann, nell'ambito delle indagini relative all'eredità della nonna Marella Agnelli
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La Procura di Torino ha espresso parere favorevole alla richiesta di sospensione del procedimento, con messa alla prova, di John Elkann, nell'ambito delle indagini relative all'eredità della nonna Marella Agnelli, vedova di Gianni Agnelli, morta nel 2019. Nell'ambito dello stesso procedimento, è stata depositata la richiesta di archiviazione nei confronti dei fratelli Lapo e Ginevra Elkann per i reati di dichiarazione infedele e truffa ai danni dello Stato. Richiesta di archiviazione parziale solo per il reato di dichiarazione infedele, limitatamente a due annualità, per John Elkann.
Tocca ora al gip: se accoglierà la proposta della Procura e la messa alla prova avrà esito positivo il procedimento si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati ipotizzati a carico di John Elkann. La Procura ha depositato richiesta di archiviazione nei confronti dei fratelli di John Elkann, Lapo e Ginevra, per i reati di dichiarazione infedele e truffa in danno dello Stato.
La messa alla prova, istituto previsto dal codice penale, comporta lo svolgimento di servizi di pubblica utilità da parte di un indagato e consente di estinguere ogni addebito alla conclusione positiva di questo periodo. Per i legali di Margherita Agnelli averla chiesta è una conferma della condotta illecita di John Elkann, mentre per l'avvocato del presidente di Stellantis, invece, "non comporta alcuna ammissione di responsabilità". "C'è una inequivocabile ammissione di responsabilità e acquiescenza - sostiene l'avvocato di Margherita Agnelli, Dario Trevisan - rispetto ai fatti contestati, evidentemente nella consapevolezza di John Elkann e di Gianluca Ferrero dell'insussistenza dei presupposti per ottenere una sentenza assolutoria". Secondo lo stesso legale "i giudici del procedimento civile di Torino acquisiscono un'ulteriore e inequivoca conferma non solo dell'esistenza del piano fraudolento ideato ed attuato ai danni di Margherita Agnelli sin da dopo la morte del padre, ma anche del fatto che Marella Caracciolo avesse la propria residenza effettiva in Italia e che la sua eredità debba essere regolata dalle leggi successorie, oltreché fiscali, italiane".
Immediata la replica dell'avvocato Paolo Siniscalchi, legale dei fratelli Elkann. "La richiesta di John Elkann di messa alla prova non comporta, come del resto la definizione con il fisco - afferma - alcuna ammissione di responsabilità. Se tale proposta sarà accolta il procedimento a suo carico sarà sospeso e all'esito positivo della prova si concluderà con una sentenza di estinzione di tutti i reati per i quali John Elkann è attualmente indagato, risultato analogo a quello relativo alle posizioni dei suoi fratelli Ginevra e Lapo, per i quali è stata chiesta l'archiviazione". Secondo il legale, si apre "la possibilità di concludere con celerità e definitivamente una vicenda dolorosa, evitando ulteriori conseguenze sul piano personale e familiare".
Un altro capitolo riguarda la residenza di Marella Agnelli. "Sempre nello spirito di leale confronto tecnico che ha caratterizzato il rapporto con i pubblici ministeri, va sottolineato - spiega l'avvocato Siniscalchi - che Donna Marella era residente all'estero sin dagli anni Settanta e tale scelta non è mutata negli ultimi anni di vita, quelli oggetto di indagine, condizionati dall'aggravamento delle sue condizioni di salute", svariati anni dopo la morte dell'Avvocato e la stipula del patto successorio tra donna Marella e la figlia Margherita.